Federazione Mare: Italia riferimento per il Mediterraneo
Più del 70% dei quasi 60 miliardi di interscambio commerciale tra Italia e Paesi del Mediterraneo è legato al trasporto marittimo e la crescita del settore in questa regione è stata del 4%. Sono alcuni dei numeri illustrati a Milano da Umberto Masucci, vice presidente della Federazione del Mare nel corso del Forum economico e finanziario del Mediterraneo.
Un altro dato, evidenziato da uno studio del Censis, è che nel 2010 quest’area aveva un traffico pari a 120 milioni di tonnellate con l’Italia mentre nel 2015 gli interscambi arriveranno a 200 milioni di tonnellate. “Numeri – ha osservato Masucci – che mettono in evidenza qual è l’importanza del settore portuale che rappresentiamo per l’economia del Mediterraneo”.
A sottolineare l’importanza della regione, che detiene il 19% del traffico marittmo mondiale, è stato il presidente di Assoporti Luigi Merlo, il quale ha spiegato che “sta crescendo il rapporto con il Marocco anche per la ricollocazione di molte aziende europee nelle aree logistiche africane. Il bacino del Mediterraneo costituisce dunque un’opportunità per costruire un corridoio tra Europa e Africa in cui i porti italiani possono svolgere una funzione unica”. Masucci è tornato sull’argomento aggiungendo che “oggi le economie della sponda sud del Mediterraneo si affacciano probabilmente con maggiore libertà, anche di sviluppo. Noi pensiamo di poter rappresentare un riferimento e integrarci con le economie arabe”.
Il Forum è stata l’occasione anche per presentare i dati sul comparto marittimo: quello europeo vale 450 miliardi di euro mentre il peso dell’Italia è di 39,5 miliardi di euro, una cifra che rappresenta il 2,6% del Pil e che comprende attività di navigazione, porti, logistica, costruzioni di navi, pesca e attività istituzionali. In particolare, le esportazioni italiane del settore ammontano a 9,7 miliardi di euro, il 3,3% dell’export totale del nostro Paese e il comparto occupa 213 mila persone più 265 mila dell’indotto.
Il Forum è stata l’occasione anche per presentare i dati sul comparto marittimo: quello europeo vale 450 miliardi di euro mentre il peso dell’Italia è di 39,5 miliardi di euro, una cifra che rappresenta il 2,6% del Pil e che comprende attività di navigazione, porti, logistica, costruzioni di navi, pesca e attività istituzionali. In particolare, le esportazioni italiane del settore ammontano a 9,7 miliardi di euro, il 3,3% dell’export totale del nostro Paese e il comparto occupa 213 mila persone più 265 mila dell’indotto.