Asaps, il flop della patente a punti
Oltre 58 milioni i punti patente decurtati in sei anni e mezzo. Secondo l’Asaps, l’associazione degli amici della Polizia stradale, da quel lontano 1° luglio 2003, quando la patente a punti è entrata in servizio permanente effettivo nel nostro Paese, i punti sottratti per le infrazioni sarebbero58.467.823 (dati del ministero dei Trasporti). Se si considera che sono stati spalmati su 35.606.242 patenti attive (solo di recente si sono aggiunti i certificati dei ciclomotoristi), si può arrivare a dire che ad ogni patentato sono stati prelevati 1,642 punti di media in 6 anni e mezzo. Cioè appena 0,25 punti all’anno per ogni patentato. “Non ci sembra che si possa parlare proprio di una strage – si legge in una nota dell’Asaps – Certo poi nel mucchio c’è quello che ha contribuito di più e quello che ha contribuito meno”. Se si considera che i punti sono stati prelevati sulla base di 14.371.554 violazioni ne scaturisce un rapporto infrazioni/conducenti di 0,40, nei 6 anni e mezzo (0,06 di media annua).
I più birbaccioni alla guida sono stati i giovani della fascia 20-24 anni che hanno perso mediamente 2,346 punti, seguiti dalla fascia successiva 25-29 anni con 2,308, poi via via si scende e dopo i 40 anni si passa sotto la media nazionale con 1,543 punti persi nella fascia 40-44 anni, 1,403 fra 50-54 anni e 1,199 fra gli over 65. In assoluto i maschi adottano comportamenti più a rischio. Ben il 75,98% dei punti sono stati prelevati proprio a loro. Alle donne il 24,02%. I patentati maschi sono il 57,27%, le femmine il 42,73%. I conducenti che hanno ultimato il corso per il recupero punti in questi anni sono stati solo 230.946, cioè appena 1,6% di quelli che li avevano in parte persi. I punti totali recuperati sono stati solo 1.487.636, appena il 2,5% dei 58 milioni di punti persi. Le infrazioni che più hanno fatto pagare pegno? Velocità (fascia oltre 10 e non oltre 40 km/h oltre il limite), mancato uso delle cinture, attraversamento col semaforo rosso, uso del cellulare. Fra quelle che hanno causato più punti detratti si aggiunge la velocità oltre i 40 km/h.
“La patente a punti – secondo l’Asaps – comincia ad evidenziare chiari segni di stanchezza. Serve una revisione dei meccanismi di prelievo. Inoltre, a nostro parere, ok all’elettronica del tutor e dell’autovelox, ma sarebbe anche ora di recuperare un po’ più di fisicità delle divise su strada, per identificare lì per lì chi guida, per accertare più cinture, più telefonini, più sbronzi al volante”.