Trenitalia: rimborso ritardi? Forse sì, forse no
Sempre più difficile ottenere il rimborso per il ritardo di un treno. Colpiscono, negli ultimi tempi, le modalità con cui Trenitalia restituisce parte dell’importo del biglietto per mancata puntualità in arrivo, servizio efficiente a seconda dei casi.
Oggi, molto spesso, la risposta è “Non è colpa nostra”. Il rimborso viene infatti accordato solo se il ritardo è dovuto a cause interne a Fs, tipo un guasto al treno o alla linea ferroviaria. Se invece, mettiamo, mezz’ora è dovuta a un’avaria e l’altra mezz’ora a un incendio di sterpaglie, la speranza di rimborso sfuma, perché Trenitalia considera ‘suoi’ solo i primi 30 minuti (a parte che un incendio si potrebbe evitare proteggendo in modo adeguato i binari).
Può persino accadere che alcuni ritardi, pur dipendenti da cause interne, per motivi misteriosi non vengano nemmeno considerati. Ne è un esempio l’Eurostar 9378 Reggio Calabria-Roma del 6 giugno 2009, giunto a destinazione con 31 minuti di ritardo. In questo caso, Trenitalia si è premurata di attribuire 19 minuti a motivi esterni (un incendio aveva mandato in tilt i sistemi di sicurezza nella stazione di Gioia Tauro); poco male, dal momento che il treno è arrivato a Napoli in perfetto orario. Non ha però conteggiato i nuovi 34 minuti (il limite era di 25) persi tra Napoli e Roma per un guasto ai segnali del blocco automatico. L’inconveniente, confermato sul momento dal personale del treno e in seguito da un’operatore del call center, è stato infine smentito nero su bianco dall’ufficio competente, per il quale esistono solo i 19 minuti iniziali di cause esterne. Conclusione: ritardo sì, rimborso no. Vincenzo Foti