Deragliamento Val Venosta: otto avvisi di garanzia
Sono otto gli avvisi di garanzia emessi dal pm di Bolzano per l’incidente ferroviario avvenuto ieri in Alto Adige, che ha provocato nove morti e 28 feriti, di cui sette gravi. Gli avvisi sono diretti ai responsabili del consorzio irriguo e ai proprietari dei fondi interessati. Le ipotesi sono omicidio colposo, procurata frana e disastro ferroviario. Il convoglio regionale R108 della società di trasporti Sad, gestita dalla Provincia Autonoma, è deragliato nella zona di Merano, nel tratto di linea tra Castelbello e Laces, in un punto dove i binari attraversano una stretta gola. Il treno era partito da Malles alle 8.20 e sarebbe dovuto giungere a Merano alle 9.43.
All’origine del disastro ci sarebbe una frana di 400 metri cubi provocata, secondo i primi sopralluoghi dei tecnici, dalla rottura di un impianto di irrigazione; l’ipotesi, avanzata dal direttore della linea ferroviaria Helmuth Moroder, è stata accolta anche dal presidente nazionale dell’Ordine dei Geologi Pietro De Paola. Rompendosi, l’impianto avrebbe allagato pesantemente il terreno sottostante, rendendolo instabile fino a farlo franare. I morti (tra cui il macchinista, di 25 anni) sono rimasti intrappolati nel vagone in mezzo alla terra e alla fanghiglia. Uno dei due vagoni è finito in bilico sul greto del fiume Adige. Dieci dei feriti nel disastro della val Venosta (vittime di traumi cranici, traumi al torace, escoriazioni) sono stati portati all’ospedale di Merano, a poche decine di chilometri. Una ventina, invece, sono stati smistati negli ospedali di Silandro e di Bolzano.