AEA: per le compagnie europee il 2012 non sarà un anno facile
“Una cosa è certa: per le compagnie aeree europee il 2012 non sarà un anno facile. La prospettiva di elevati costi esterni e di una domanda al ribasso non è una buona congiuntura”. Lo ha dichiarato Ulrich Schulte-Strathaus, segretario generale dell’AEA, Association of European Airlines, che oggi raggruppa 35 compagnie aeree europei esercenti servizi regolari di linea. Secondo l’associazione le “leading network airlines” europee dovrebbero generare per il 2011 un EBIT di un miliardo e mezzo di euro, ma le difficoltà economiche in cui si trova l’Europa potrebbero portare nel 2012 il settore in perdita.
“Buona parte delle nostre associate – ha osservato Schulte-Strathaus – hanno riportato buoni risultati nei primi nove mesi del 2011 con il numero dei passeggeri aumentato fino all’8% e con la prospettiva di un intero anno in positivo. Tuttavia – ha proseguito – le cifre del cargo sono scese a partire da metà anno mentre gli yields del terzo trimestre si sono avvicinati all’abbassamento e il quarto trimestre potrebbe segnare un forte passo indietro”. L’AEA osserva che le sue 35 associate hanno dimostrato un significativo progresso nel taglio dei loro costi interni ottimizzando le loro operazioni al fine di offrire prodotti estremamente competitivi. Ma la salita dei costi esterni, come quelli del carburante e della tassazione, continua ad ostacolare la redditività dell’industria del trasporto aereo. Ad esempio continua l’AEA, ci si aspetta che nel 2012 il livello dei costi del carburante saranno fino al 40% più alti di quelli del 2009 rappresentando un onere pari al 29% del totale delle spese operative.Non solo, ma, ha osservato il segretario generale dell’associazione dei vettori europei, “la ricaduta dell’incerto clima politico fa presagire per le associate ad AEA una perdita fra uno e due miliardi dell’EBIT 2012. Questa prospettiva è fortemente dipendente da una rapida ed efficace soluzione politica della crisi del debito sovrano”.
Le “network airlines” europee sollecitano quindi le istituzioni europee e gli Stati membri ad avviare concrete azioni per rendere meno preoccupanti queste prospettive. Per AEA non c’è da aspettarsi molto dai regolatori in fatto di taglio dei costi del carburante, ma, ha affermato Schulte-Strathaus, “i governi nazionali possono far diminuire il carburante bruciato mantenendo le promesse del loro Single European Sky” e, nello stesso tempo riconoscendo che “la tassazione dell’aviazione danneggia l’economia” e “altresì diminuendo le incertezze portando a soluzioni il conflitto generato dal dibattito sulle emissioni. Un’accettabile soluzione in merito deve essere un obbligo per il 2012”.