Aereo: la rivincita degli ATR
Una vera e propria rivincita quella di ATR. Fino a qualche anno fa, quando dominava la jet mania, nessuno avrebbe più scommesso niente sui turboelica. Ma adesso i detrattori non possono che ricredersi: dall’inizio dell’anno ATR, una joint venture paritetica tra Alenia Aeronautica e Eads, ha raggiunto la cifra record di 145 aerei venduti (oltre a 72 opzioni) per un valore totale di 3,2 miliardi di dollari (4,8 miliardi di dollari se si considera anche le opzioni). Un risultato sicuramente eccezionale, di cui si può capire meglio il significato se si considera ch il dato rappresenta l’81 per cento di tutti gli aerei fino a 90 posti (sia turboprop che jet) venduti dall’inizio dell’anno.
I risultati sono stati resi noti dall’amministratore delegato della società di Tolosa, Filippo Bagnato, nel corso dell’assemblea generale dell’ERA (European Regional Airlines) che si sta svolgendo in questi giorni a Roma. “Questo è stato un anno eccezionale per ATR, e non è ancora finita. A ottobre infatti potremmo aggiungere un nuovo ordine per altri dieci velivoli. A inizio anno – ha sottolineato l’amministratore delegato – avevo preannunciato ordini per circa 80 velivoli, ma ora posso dire che l’obiettivo è stato abbondantemente superato”. Così come è stato già abbondantemente superato il precedente record, segnato nel 2007, quando gli ordini erano stati 113 e le opzioni 26. “Negli ultimi cinque anni – ha spiegato Bagnato a Trasporti Italia – abbiamo venduto oltre 500 aerei, il che significa il 50 per cento degli aerei venduti dalla nostra nascita, trent’anni fa”
Naturalmente tutto questo porterà effetti più che positivi per l’economia, anche quella italiana, visto che il velivolo viene realizzato in gran parte negli stabilimenti Alenia di Pomigliano d’Arco (Napoli). In portafoglio ordini infatti al momento è composto da 275 aerei, per un valore di 6,2 miliardi di dollari, che garantisce attività lavorative per i prossimi quattro anni. Un numero che ha spinto ATR ad innalzare il rateo produttivo. Se quest’anno saranno prodotte 52 macchine, infatti, il numero salirà a 72 nel 2012, ad 80 nel 2013 e a 85 nel 2014. E saliranno anche i profitti, visto che si passerà dagli 1,3 miliardi di oggi a 2 miliardi di dollari nel 2014.
Ma perché questa ripresa del turboprop? Innanzitutto perche le aerolinee devono misurarsi con costi di carburante sempre più elevati E il turboprop garantisce un minor consumo di carburante e vanta ormai un’avanzatissima tecnologia, soprattutto nell’ultima versione la serie -600 che garantisce una suite avionica molto avanzata e nuovi motori. Nello stesso tempo offre un livello di comfort per il passeggero certamente non inferiore ai più recenti jet regionali come dimostra la nuova cabina firmata Giugiaro, che offre maggiore spazio sia per i passeggeri che per i bagagli. In più l’ATR può essere considerato l’aereo “verde” del mercato regionale: consumando la metà di un jet ha un livello di emissioni bassissimo.
“Siamo felici che turboelica siano tornati ad essere appetibili per le compagnie e che il nostro prodotto sia apprezzato tanto dalle compagnie che dai passeggeri”, ha continuato Bagnato, sottolineando che il 2011 conferma anche il crescente interesse dei lessors per gli ATR velivoli. Le compagnie di leasing, infatti, rappresentano circa un quarto delle vendite dell’anno. Non a caso proprio alla riunione dell’ERA è stato annunciato un accordo con la società di leasing americana Air Lease Corporation (ALC), che ha ordinato due 72-600 che si aggiungono ai dieci dello stesso tipo, più altrettante opzioni, ordinati nel 2010. Il contratto trasforma in ordine due di queste opzioni. Le consegne avverranno nella primavera del 2013. Sempre all’ERA, ATR ha firmato un accordo con la danese Nordic Aviation Capital (NAC) per l’acquisto di dieci 72-600 e di due 72-500, oltre ad opzioni per altri dieci 72-600. Il valore totale del contratto è di 500 milioni di euro a prezzo di listino.