Aeroporti: emanato il Piano nazionale, 31 scali oggetto di interventi
E’ stato emanato l’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale. Tre le principali linee di indirizzo del Piano: l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, l’adozione di piani di riequilibrio economico-finanziario, l’incentivazione delle Reti Aeroportuali e la razionalizzazione dei servizi di navigazione aerea e dei servizi generali alla clientela (dalla semplificazione procedurale per un’approvazione più celere dei contratti di programma alla revisione di servizi come gli orari di apertura degli scali).
Il piano, emanato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, prevede dunque la proposta di individuazione degli aeroporti di interesse nazionale che sarà ora inviata all’attenzione della Conferenza Permanente Stato-Regioni e Province Autonome, mentre le proposte di razionalizzazione dei servizi saranno da subito oggetto di tavoli operativi tra il Mit e le altre amministrazioni competenti (Enac, Enav, altri ministeri, Regioni ed enti locali).
L’atto di indirizzo individua trentuno aeroporti di interesse nazionale (tra cui Malpensa, Fiumicino e Venezia), che saranno oggetto di interventi infrastrutturali, e nessun nuovo scalo. Gli scali non di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che ne valuteranno la diversa destinazione d’uso e la possibilità di chiusura.
Nel nostro Paese – precisa una nota – sono attualmente operativi 112 aeroporti, di cui 90 aperti al solo traffico civile (43 aperti a voli commerciali, 47 a voli civili non di linea), 11 militari aperti al traffico civile (3 scali aperti a voli commerciali, 8 a voli civili non di linea), 11 esclusivamente a uso militare.
Gli aeroporti di interesse nazionale potranno essere interessati da un programma di infrastrutturazione che ne potenzi la capacità, l’accessibilità, l’intermodalità, a partire da Roma Fiumicino (realizzazione di una nuova pista, potenziamento delle aree di imbarco e dei Terminal), Malpensa e Venezia (miglioramento dell’accessibilità delle strutture e della interconnessione con l’alta velocità). Il potenziamento di diversi altri scali è previsto nel medio-lungo periodo. L’atto di indirizzo, inoltre, non prevede la realizzazione di nuovi scali. Tale principio vale, ad esempio per Grazzanise (considerata la capacità di Napoli Capodichino di sostenere ulteriori aumenti di traffico e la possibilità di utilizzare lo scalo di Salerno) e Viterbo (i cui investimenti potranno essere usati per il potenziamento infrastrutturale di Fiumicino).
L’atto sarà ora inviato alla Conferenza permanente Stato-Regioni per la necessaria intesa e, successivamente, sarà adottato con un apposito decreto dal Presidente della Repubblica.