Aeroporti: migliorare l’accesso e l’intermodalità
In Italia nel 2008 l’indice di propensione al volo si attestava su 2,2 passeggeri per abitante rispetto a una media europea dei di 2,8 passeggeri per abitante. L’anno scorso l’indice è salito al 2,3, evidenziando un timido ma progressivo allineamento ai livelli di Paesi come Germania e Francia. Stando all’ultimo rapporto dell’Enac, da noi la densità di infrastrutture risulta di un aeroporto ogni 1,27 milioni di residenti e ogni 6.400 chilometri quadrati. Al contrario dei Paesi europei, il traffico appare meno concentrato negli aeroporti con più di 10 milioni di passeggeri e più distribuito invece negli scali medi e negli scali con meno di 5 milioni di passeggeri.
La propensione dei cittadini italiani al volo è direttamente legata alla pianificazione aeroportuale attraverso una serie di variabili, in primis l’accessibilità degli aeroporti. Nonostante il 60% degli scali si trovi a meno di dieci chilometri dal centro delle varie città, spesso i tempi per raggiungerli risultano rallentati dal traffico locale o da una viabilità inadeguata. Per gli aeroporti ancora più distanti, come Roma Fiumicino o Palermo, l’accessibilità risente del traffico generato dalla conurbazione metropolitana. Inoltre, sempre nel caso di Fiumicino come anche per Milano Malpensa, le infrastrutture di collegamento con i bacini di traffico non vanno d’accordo con la posizione e il ruolo degli aeroporti stessi. Alle difficoltà di accesso si aggiunge sovente uno scarso livello di intermodalità rispetto alla ferrovia, sia a livello locale che a livello regionale. In Italia infatti si possono raggiungere in treno soltanto sei scali (tra cui Fiumicino, Malpensa, Pisa e Palermo) su 47, ma in tutti i casi i tempi di percorrenza, la frequenza e le caratteristiche dei treni scoraggiano gli utenti e non rendono competitivo il collegamento ferroviario con quello su gomma. Dal confronto effettuato fra strada e ferrovia emerge che il treno oggi non è assolutamente competitivo nelle fasce di percorrenza comprese fra i 30 e i 60 minuti.
In generale, tuttavia, la rete aeroportuale italiana pare adeguata al traffico nel suo assetto, sia attuale che futuro, in termini di consistenza, copertura e distribuzione sul territorio. Le potenzialità però sono condizionate dalla pianificazione infrastrutturale futura. Gli interventi aeroportuali giudicati strategici dall’Enac di valore strategico sono il potenziamento e l’espansione di Fiumicino, Malpensa e Venezia (dove verranno migliorati gli accessi sia su ferro che su gomma), una nuova pista di volo a Firenze, il prolungamento della pista a Catania e la realizzazione dei nuovi aeroporti di Viterbo e di Grazzanise. Circa l’accessibilità degli aeroporti, che influenza anche il bacino della domanda di voli, entro il 2013 saranno avviati 14 interventi di programmazione strategica per un costo di 24.500 milioni di euro. A questi si aggiungono altri sei opere da avviare oltre il 2013, se finanziate dalle Regioni (costo 4.300 milioni), e altre quattro per un costo di 7.700 milioni. Dal 2009 al 2010 le opere per gli aeroporti sono però calate del 41%, a fronte di un aumento di costi del 3,1%.
Vincenzo Foti