Torino, bird strike per l’incidente aereo delle Frecce Tricolori: l’impatto con gli uccelli probabile causa della tragedia
Ecco i dati del report ENAC wildlife strike in Italia e dell’Aaeroporto di Torino Caselle
Un aereo delle Frecce Tricolori si è schiantato nei pressi dell’aeroporto di Torino Caselle nel pomeriggio del 16 settembre 2023, coinvolgendo una macchina di passaggio con a bordo una famiglia. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo, ipotizzando che l’incidente sia stato causato da un impatto del velivolo con uno stormo di uccelli.
La ricostruzione fatta dall’Aeronautica Militare
La formazione era appena decollata per dirigersi su Vercelli, dove avrebbe dovuto eseguire una esibizione aerea, quando per motivi ancora da accertare il velivolo Pony 4 pilotato dal Maggiore Oscar Del Do’ ha perso quota ed è precipitato al suolo. Il pilota, immediatamente prima dell’impatto, è riuscito ad eseguire la manovra di eiezione.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti in una nota ha manifestato il cordoglio dell’Aeronautica Militare
L’aeronautica militare nella stessa nota ipotizza che la causa dell’incidente potrebbe essere Bird strike.
“Non è possibile al momento confermare le cause dell’incidente. Una delle ipotesi al vaglio, vista la dinamica dell’evento, è quella di un impatto del velivolo con un volatile (in gergo tecnico Bird strike) durante le primissime fasi del decollo.“ Testo completo
Ecco i dati di monitoraggio degli aeroporti italiani sui fenomeni di wildlife strike o bird strike
Il 2022 ha visto un incremento del traffico aereo in Italia del 104% rispetto all’anno precedente, che ha portato a un aumento del numero degli impatti con fauna selvatica, che nel 2022 sono stati 2.168. Di questi, 2.055 sono stati con uccelli, 112 con mammiferi e 1 con un rettile.
Gli impatti multipli sono stati il 6% del totale, quelli con danneggiamento il 2%, gli impatti che hanno generato un effetto sul volo il 3% mentre le ingestioni nei motori sono state il 5%.
La presenza di fauna selvatica, e soprattutto di stormi di volatili, in ambito aeroportuale rappresenta sempre una minaccia, soprattutto per gli impatti multipli e le possibili ingestioni nei motori in fasi critiche di decollo e atterraggio.
ENAC-BSCI: i compiti istituzionali e la responsabilità dei gestori aeroportuali nella gestione del rischio wildlife strike
Il BSCI, il Centro di coordinamento per la gestione del rischio di impatto di fauna selvatica negli aeroporti italiani, ha il compito di monitorare l’attuazione della normativa sulla materia, raccogliere e elaborare le statistiche nazionali sul wildlife strike, supportare gli organi interni ENAC e i gestori aeroportuali, coinvolgere gli Enti territoriali e mantenere i rapporti internazionali.
I gestori aeroportuali, invece, hanno il compito e la responsabilità principali per la individuazione e messa in atto delle azioni per la riduzione del rischio di wildlife strike. Questi devono infatti valutare l’incidenza del rischio secondo i parametri fissati dal BSCI, e adottare tutte le misure ritenute idonee a prevenire o a limitarne i danni.
In particolare, ogni aeroporto italiano deve implementare un piano di gestione e controllo del wildlife strike basato su uno specifico studio naturalistico. Il piano prevede l’istituzione di una BCU (Bird Control Unit), l’adozione dei sistemi di deterrenza attiva e passiva più idonei alla locale situazione ecologica, le procedure di monitoraggio continuo del sedime, quelle di raccolta e analisi dei dati e le operazioni in caso di presenza di fauna.
Il gestore deve anche misurare ogni anno l’indice di rischio del suo aeroporto, secondo algoritmi indicati da ENAC. Al contempo deve identificare e monitorare le fonti attrattive di fauna selvatica intorno all’aeroporto, e lavorare insieme a ENAC e ai responsabili della loro gestione per mitigarne il rischio. Link
ENAC/BSCI ha il compito di validare le ricerche, le procedure e le relazioni, producendo a sua volta report nazionali che vengono pubblicati annualmente sul suo sito web. ENAC-BSCI continua a sensibilizzare gli stakeholder territoriali sulla problematica della eliminazione delle fonti attrattive in prossimità del sedime aeroportuale e sulla necessità di lavorare in sinergia con gli Enti locali. L’attività svolta dal BSCI è riconosciuta anche a livello internazionale.
I dati relativi all’Aeroporto di Torino Caselle:
L’Aeroporto Internazionale Torino Caselle (codice ICAO LIMF) dista 16 km dalla città di Torino. La struttura ha un sedime aeroportuale di 292 ettari ed è dotato di una pista lunga 3.300 m e larga 60 m.
Analisi del rischio
Lo scalo aeroportuale di Torino Caselle nel 2022 ha registrato 42.641 movimenti con 17 impatti con volatili e nessuno con altra fauna selvatica.
Indice di Rischio BRI2
Trend* Stabile
- BRI2 2020 0.16
- BRI2 2021 0.11
- BRI2 2022 0.16
Individuazione delle possibili cause di rischio
Nel 2022 si evidenzia un aumento degli impatti con piccione (da 0 impatti del 2021 a 3), nonostante gli avvistamenti di questa specie in airside siano calati (da 88.000 a 20.000) tornando ai valori del 2020. Il numero generale della fauna avvistata in airside è diminuita (da 255.180 a 166.351 unità)
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