Alitalia contro la nube vulcanica
Alitalia sfida la nube vulcanica. Per limitare i disagi ai passeggeri e per prepararsi alle eventuali ulteriori incertezze dei prossimi giorni, la compagnia ha comunicato a Ministero dei Trasporti, Enac ed Enav di voler mettere a disposizione i propri aerei e i propri piloti per effettuare voli di ricognizione, senza passeggeri a bordo, nelle aree a rischio polveri. Questo per acquisire informazioni sulla presenza delle ceneri e sulla loro composizione e densità, e valutare il reale impatto sulla sicurezza dei voli sulla base di rilievi empirici e non solo di modelli matematici.
Corre infatti l’impressione che questi ultimi, utilizzati in seguito all’ondata di emissioni vulcaniche del 15-21 aprile, non siano ancora abbastanza attendibili per decidere di lasciare gli aerei a terra e mandare, blocca oggi, blocca domani, le compagnie al fallimento.
All’estero, la Francia ha utilizzato voli di ricognizione con aerei e piloti di linea, la Germania invece si è avvalsa di aerei “strumentati” per misurare la concentrazione di polvere nell’aria, del tipo di quelli che Enac ed Enav stanno cercando di acquisire per le prossime settimane.
“La sicurezza è la nostra priorità più importante ed è imperativo bloccare i voli laddove c’è un rischio – dichiara l’ad di Alitalia Rocco Sabelli – ma le decisioni vanno prese sulla base di elementi concreti e scientificamente affidabili”. Se le restrizioni, continua Sabelli, ”si rivelassero immotivate contribuirebbero ad alimentare un clima di incertezza che graverebbe non solo sulle compagnie aeree ma sull’intero sistema di mobilità di persone e merci”.