Argol: continua la protesta a Fiumicino
Continua la protesta dei lavoratori della Argol, la società che da 18 anni si occupa per conto di Alitalia della movimentazione dei componenti aeronautici e della logistica. L’agitazione, che è in corso dal 20 dicembre, fa seguito all’annuncio dei licenziamenti di tutti e 76 i dipendenti, essendo in scadenza, alla fine del mese, il contratto di lavoro con Alitalia, che non verrà rinnovato. “Alitalia-Cai con la scusa di “internalizzare” il servizio (per poi cedere al più presto l’intera logistica oltre ad altre attività), sostituirà gli addetti della Argol stessa con personale precario già assunto per espletare le citate mansioni”, affermano i lavoratori della Argol. “A spalancare il baratro dei licenziamenti agli operai è, soprattutto, il rifiuto da parte della “cordata italiana” di Cai di applicare la clausola di salvaguardia sociale, una norma che, se rispettata, garantirebbe i livelli occupazionali nel passaggio delle attività aeroportuali da una società all’altra. All’aeroporto di Fiumicino, nel silenzio generale, si consuma da anni una mattanza sociale fatta di licenziamenti, tagli salariali, peggioramenti normativi e ora, con la scusa della crisi, le aziende tentano di fare il bottino, saccheggiando il futuro di migliaia di persone, nonostante la stessa crisi non faccia sentire ancora i suoi effetti, grazie all’aumento del traffico passeggeri e merci da/per l’Italia. Non vorremmo che la presenza al ministero dei Trasporti-Infrastrutture e a quello dell’Economia del tecnico Passera, finora interpellato senza successo, ispiratore del Piano Fenice, rappresenti una “opportunità” per le aziende al colpo di mano in aeroporto”. Intanto lunedì prossimo, in Regione, si terrà un incontro tra i sindacati e una delegazione di lavoratori della Argol e la presidente Renata Polverini.