Assaereo: no ad ulteriori concessioni a compagnie extracomunitarie
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera del 17 marzo scorso dall’ing. Gamberale, importante azionista della SEA tramite F2i, secondo cui “Malpensa non può ridursi a uno scalo low cost, ha diritto ad ottenere che vi facciano scalo i voli tra l’Oriente e l’America”, Assaereo, l’Associazione nazionale vettori e operatori del trasporto aereo aderente a Confindustria, ha dichiarato, con una sua nota del 19 marzo, che “dietro a questa ambigua definizione si cela una ben nota richiesta alla quale la nostra Associazione si oppone col massimo vigore; vale a dire la concessione di ulteriori tratte di linea tra l’Italia e paesi terzi (come gli Stati Uniti) a compagnie aeree extracomunitarie come Emirates e Singapore Airlines, onde incrementare il business di SEA”. In proposito il presidente di Assaereo, Lupo Rattazzi, ha dichiarato che “ai sensi dei trattati internazionali questi diritti spettano a compagnie italiane e della Unione europea o dei paesi di destinazione e certo non a vettori come Emirates e Singapore Airlines che da svariati mesi stanno facendo pressioni – anche indebite – per ottenere autorizzazioni a cui non avrebbero titolo. Se Emirates e Singapore Airlines hanno ordinato troppi aerei rispetto a quanto esprime il proprio mercato, questo è un loro problema e non possono certo pretendere di rimediare cercando di aggredire i vettori europei su tratte e mercati ad essi riservati, confidando in una possibile arrendevolezza dell’Enac. Le autorizzazioni che tali compagnie richiedono, tecnicamente chiamate “Quinte libertà”, vengono per prassi mondiale concesse eventualmente in deroga per periodi limitatissimi e soprattutto in casi del tutto eccezionali per i quali in questo caso – ha precisato Rattazzi -non ricorrono assolutamente gli estremi giacché le tratte tra l’Italia e gli Stati Uniti sono già ottimamente ed abbondantemente servite da Alitalia, Meridiana fly e dai vettori statunitensi”. Assaereo “confida che il ministro Passera – al pari dei ministri dei trasporti di tutti gli altri paesi dell’Unione europea – presti la necessaria attenzione ai già precari equilibri dell’industria del trasporto aereo nazionale, evitando di assecondare istanze che penalizzerebbero le compagnie aeree italiane”.