Capacità nucleari per il Typhoon? L’EFA offerto al Bundeswehr per il dopo Tornado
Airbus and Eurofighter GmbH hanno sottoposto la loro offerta alla Difesa tedesca per la sostituzione dei cacciabombardieri Tornado, indicando l’Eurofighter come piattaforma ideale per sostituire il velivolo della Panavia sviluppato negli anni ‘60. L’aeronautica tedesca pensa di radiare i Tornado attorno al 2025 e di trasferirne le capacità su un altro sistema d’arma.
Dal momento che l’Eurofighter è già in linea in Germania, il Typhoon – fanno sapere gli offerenti – potrebbe integrare le capacità del Tornado senza alcuna interruzione. In aggiunta, l’uso intensivo dello stesso tipo di velivolo genererebbe significativi risparmi di costi in termini di supporto e addestramento, grazie alle economie di scala, che ridurrebbero anche il costo per ora di volo. Airbus ed Eurofighter GmbH sottolineano inoltre come il Regno Unito, che ritirerà i suoi Tornado il prossimo anno, stia già implementando alcune funzionalità del Tornado sull’Eurofighter.
“L’Eurofighter costituisce già la spina dorsale dell’aeronautica tedesca e rappresenta l’opzione più logica per adottare le capacità del Tornado nel medio termine”, ha dichiarato Bernhard Brenner, Head of Marketing & Sales Airbus Defence and Space. “Abbiamo un aereo eccellente e la sua produzione garantisce un importante know-how alla Germania e capacità sovrane all’Europa nel settore della difesa. La prosecuzione della produzione del Typhoon potrebbe avviare ulteriori cooperazioni con altre nazioni, tra cui Svizzera, Belgio e Finlandia (tutti Paesi dove l’Eurofighter è il lizza, ndr)”. Il Bundeswehr opera oggi 130 Eurofighter e 90 Tornado, impiegati entrambi sia nella sorveglianza dello spazio aereo nazionale, sia in missioni internazionali alleate.
“Sono fiducioso – ha detto Volker Paltzo, ceo Eurofighter Jagdflugzeug GmbH – che l’Eurofighter è in grado di offrire una soluzione costo efficiente per la Germania e per le necessità operative della sua aeronautica”. Per il medio termine – si legge nella nota congiunta – sono in programma ulteriori sviluppi (la Germania avrebbe già nei piani lo stanziamento di finanziamenti per potenziare il nuovo radar, ndr) da integrare sul caccia, che “costituiranno la base tecnologica per il caccia europeo di nuova generazione”, la cui operatività è attesa per il 2040. Sul tema – siamo alla vigilia dell’ILA, da dove potrebbe arrivare un annuncio al riguardo – è stata stabilita una stretta cooperazione tra Francia e Germania dopo il summit franco-tedesco di luglio 2017.
A dicembre scorso, Dirk Hoke, numero uno di Airbus Defence and Space aveva dichiarato in un’intervista che l’Europa non può continuare a mantenere differenti tipi di caccia. “Quello che Francia e Germania evocano è un sistema da combattimento che sostituisca le flotte attuali. I Tornado e gli F-18 spagnoli entro il 2035, Eurofighter e Rafale dopo il 2045”. In tema di capacità operative Berlino necessita (prima della Francia) di avere garantita la sovranità militare tra il 2035 e il 2045 e la capacità di trasportare bombe nucleari americane, funzione oggi assicurata dai Tornado. “L’Eurofighter – spiegava allora Hoke – può essere certificato allo scopo. Questo permetterebbe di avere una soluzione europea e di evitare l’acquisto dell’F-35 (proposto recentemente da Lockheed Martin alla Germania, ndr), di cui i partner europei non avranno mai la gestione”.
La questione tedesca ci riguarda molto da vicino, dal momento che l’Italia è parte integrante del programma assieme a Germania, Regno Unito e Spagna. In particolare, Leonardo ha una quota del 19%, tramite la divisione velivoli e la linea di assemblaggio di Caselle, dove si produce l’ala sinistra. Al programma partecipano anche, soprattutto nel settore dell’avionica e dell’elettronica, altre divisioni di Leonardo, che fanno salire al 36% il ruolo del gruppo nel programma. Il Typhoon è stato ordinato da nove forze aeree, l’ultima è quella del Qatar, ed ha totalizzato più di 450.000 ore di volo, comprese operazioni reali in teatri quali la Libia e il Medio Oriente e quelle di polizia aerea in Islanda e nei Paesi Baltici. In Italia l’EFA è in servizio dal 2004 con il 4°, 36° e 37° Stormo dell’Aeronautica Militare. Oltre ai quattro paesi partner del programma che ne hanno ordinati fino ad oggi 472 esemplari, i clienti internazionali comprendono Arabia Saudita (72 aerei), Austria (15), Oman (12), Kuwait (28) e Qatar (24), per un totale di 623 esemplari venduti.
Eva Lami