Cluster Cargo Aereo: infrastrutture fisiche e digitali fondamentali per l’attrattività di un aeroporto
Gli effetti della pandemia e gli obiettivi di sostenibilità ambientale hanno consolidato le esigenze in termini di efficienza e flessibilità degli hub aeroportuali, necessarie per ridurre sprechi e inefficienze, gestire diverse filiere merceologiche – tra cui spicca il ruolo del pharma – e sostenere la crescita della domanda di trasporto legata all’ e-commerce. Sono le conclusioni di uno studio di Ernst & Young, presentato durante il 3° Convegno dell’Osservatorio Cargo Aereo, nato per iniziativa del Cluster Cargo Aereo (Anama, Assaeroporti, Assohandlers e IBAR) che si è tenuto in diretta streaming. Cluster Cargo Aereo e Ernst & Young hanno intervistato i cargo manager degli aeroporti di Malpensa, Paolo Dallanoce, Liegi, Bert Selis, Francoforte, Max Philipp Conrady e Parigi Charles De Gaulle, Edouard Mathieu.
Le infrastrutture fisiche e digitali sono risultati gli elementi imprescindibili che caratterizzano nel 2021 l’attrattività di un aeroporto poiché in grado di fare la differenza in termini di adeguatezza all’andamento sempre più dinamico della domanda: sistemi di data sharing tra gli operatori della catena logistica, infrastrutture fisiche airside & landside, magazzini all’avanguardia e corridoi doganali per agevolare il movimento delle merci nelle cargo city.
“I risultati ci confermano che le richieste che stiamo portando avanti, con il supporto di Fedespedi e Confetra, al Tavolo Trasporto Aereo presso il Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile sono corrette – ha commentato Alessandro Albertini, presidente di Anama -. Gli aeroporti di Parigi, Francoforte e Liegi, con cui ci siamo confrontati, hanno tutti un polo logistico per le imprese di spedizioni internazionali: una scelta logica di efficientamento dei processi. In Italia, invece, la consapevolezza sul valore aggiunto che il cargo aereo apporta all’economia del Paese si è consolidato solo negli ultimi mesi, grazie alla dedizione di tutti gli attori della filiera logistica che hanno garantito approvvigionamento di beni e consegne durante la pandemia. Lo scenario mondiale e il trasporto aereo sono cambiati profondamente nell’ultimo anno e mezzo: le esigenze di velocità e flessibilità e la riduzione al minimo delle inefficienze sono diventate un imperativo per poter competere con i principali Paesi europei. Per questo siamo chiamati a lavorare come sistema per colmare rapidamente i nostri gap: l’assenza di poli logistici in prossimità degli aeroporti – il principale polo logistico è ubicato a Segrate, a oltre 70 KM da Malpensa -, infrastrutture che non rispondono più alle esigenze attuali e la mancanza di corridoi doganali che sta generando costi diretti e indiretti, insostenibili per le imprese che rappresentiamo”.