Fiumicino, la rivolta dei governatori
Duro scontro sulla scelta di Alitalia di puntare su Fiumicino come hub nazionale, declassando così Malpensa. “Si è consumato l’ultimo atto di un vero e proprio imbroglio”, dice la presidente della regione Piemonte Mercedes Bresso: “l’esito era già scritto, fin dall’inizio, come molti hanno sempre detto”. Anche per il presidente della Sea Giuseppe Bonomi “è una scelta fatta nell’agosto 2007”. Mentre il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, chiede che il 50% dei voli sulla tratta Milano-Roma vengano messi a disposizione di un’altra compagnia.
“La posizione di Colaninno non è una grande novità”, spiega Formigoni. “Però l’annuncio ufficiale di ieri costringe, come dire, a gettare la maschera, e non voglio trovare un termine molto duro. Non siamo soliti piangerci addosso, però vuol dire che Alitalia riconosce ufficialmente di essere una compagnia a servizio di metà del paese: quella da Roma in giù, o quella comunque intorno a Roma”. Per questo, conclude il governatore della Lombardia, “chiederemo che il 50% della Milano-Roma sia messo a disposizione di un’altra azienda di voli, che indicheremo noi e che utilizzerà i proventi per garantire rotte internazionali e intercontinentali da Linate e da Malpensa”.
Alla levata di scudi degli amministratori del Nord risponde il ministro dei Trasporti Altero Matteoli. “E’ una sciocchezza enorme che qualcuno possa pensare a una penalizzazione di Malpensa dopo quello che è stato speso”, spiega il ministro. “La capitale ha una vocazione più turistica e legata alla presenza degli uffici pubblici, mentre Milano ha una vocazione industriale e territoriale”. Quanto al cambiamento degli asset di Alitalia, Matteoli sottolinea come sia stato difficile “trovare in tempi brevi una soluzione adeguata: in questa ottica è stato determinante l’Enac e il coraggio di alcuni imprenditori italiani che hanno investito perché hanno fiducia nel governo e il governo e’ intervenuto per la loro disponibilità”.
E se la portavoce di Lufthansa Italia pensa alla possibilità di far partire voli intercontinentali da Malpensa, ma solo “se ciò avrà un concreto senso economico, ovvero un numero sufficiente di passeggeri”, i vertici di Air Italy fanno sapere: “Malpensa è una base su cui viene naturale crescere, anche perché la scelta della nuova Alitalia era già nota. Ma servono i mezzi giusti”. Secondo il direttore finanziario Alessandro Notari, Lufthansa è il “candidato naturale” alla sostituzione di Malpensa: “vediamo se vorrà farlo da sola o con un partner italiano”.
E anche François Bacchetta, responsabile per l’Italia di EasyJet, rivendica il suo ruolo su Malpensa: “Alitalia ha finalmente fatto la sua scelta, noi abbiamo fatto la nostra tre anni fa quando abbiamo deciso di fare di Milano la nostra prima base dell’Europa continentale. Abbiamo mantenuto le promesse, investendo 600 milioni di euro e basando 15 aerei a Malpensa”.