Iata: il baricentro dell’aviazione commerciale si sposta verso Oriente
L’Asia è il motore della crescita e dello spostamento verso Oriente del baricentro dell’aviazione commerciale. Lo ha affermato Tony Tyler, direttore generale e chief executive officer della Iata, nel suo intervento al Singapore Airshow Aviation Leadership Summit, sottolineando come nel 2010 quasi il 33% dei passeggeri ha viaggiato su linee da, per o all’interno della regione Asia-Pacifico contro il 31% delle regioni Nord America ed Europa. Le proiezioni della Iata, ha riferito il suo direttore generale e CEO, stimano che entro il 2015 l’Asia-Pacifico reppresenterà il 37% del traffico passeggeri mentre il traffico associato Nord America ed Europa scenderà al 29%. Il consuntivo del quinquennio 2010-2015 dovrebbe essere di 3 miliardi e 550 milioni di passeggeri con un aumento di 877 milioni rispetto al quinquennio precedente. Di questi 877 milioni di passeggeri addizionali, 212 milioni dovrebbero essere associate alle rotte associate con la Cina.Come propensione al viaggio l’Asia ha “un tremendo potenziale di crescita futura” ha affermato Tyler osservando che oggi negli Stati Uniti la media è di 1,8 viaggi/anno a persona, mentre in Germania la media è di uno all’anno. Ancora oggi la Cina ha una media di 0,2 viaggi/anno a persona, mentre in India è di 0,1. Ma, ha avvertito il direttore generale e CEO della Iata, ci si aspetta nel prossimo decennio in Cina il raggiungimento di un “income level” di 15.000 dollari il che rende possibile una crescita annuale dei viaggi aerei. “Una volta giunta a questo – ha detto Tyler – la Cina potrebbe generale un ulteriore miliardo all’anno di viaggiatori”.