Ecomondo: via libera al primo centro italiano di smontaggio e riciclo degli aerei
Presentato a Ecomondo Rimini il progetto
Aggiudicata la concessione ventennale a un’Ati guidata dalle pugliesi Ecologica e Cisa: così sarà recuperato fino al 90% degli aeromobili.
Vasile (Adp): “Grottaglie si inserisce in un mercato globale, quello dello smantellamento, montaggio e del riciclo degli aeromobili, che nei prossimi 20 anni interesserà circa 15mila aeromobili”
Sarà un’associazione temporanea di imprese, guidate dalle aziende pugliesi Ecologica spa e Cisa spa. Imprese operanti nel settore delle grandi bonifiche e nella valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti.
Nell’Aeroporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, il primo centro italiano di “dismantling”, cioè smontaggio, smantellamento e riciclaggio degli aerei giunti ormai a fine vita.
Obiettivo:
Recuperare e riutilizzare una quota non inferiore all’85-90% degli aeromobili, tra commercializzazione dei pezzi di ricambio e riciclo dei materiali. Il progetto è stato presentato il giorno 9 novembre 2023 a Ecomondo alla presenza del viceministro MASE, Vannia Gava, e con l’intervento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile; del presidente del Gruppo Cisa, Antonio Albanese; del direttore generale di Ecologica Spa, Vito Miccolis.
L’Ati è risultata aggiudicataria di una procedura per la concessione ventennale da parte di Aeroporti di Puglia: grazie a un investimento privato di circa 16 milioni di euro che interesserà una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati, nello scalo aeroportuale jonico “Arlotta” è prevista la costruzione di un hangar, lungo 80 metri e largo 82, in cui saranno smontati e “rigenerati” i singoli aerei, nonché la realizzazione di una palazzina magazzino-uffici.
L’attività produttiva sarà ispirata ai criteri di massima sostenibilità, aspetto che ha visto riconosciuta la valenza progettuale rispetto ad altre proposte. Per quanto riguarda il risparmio energetico, oltre a un impianto fotovoltaico completo di sistema di accumulo nonché di impianto solare-termico, la copertura dell’hangar sarà realizzata in modo tale da ottimizzare al massimo la luce naturale risparmiando una notevole quantità di energia.
Il centro di smontaggio
Il centro di Grottaglie, differenziandosi da alcuni esempi europei, è all’interno di un sistema logistico che vede come partner la Gesfa, azienda che gestisce una piattaforma cargo e attualmente opera per conto di Boeing per il trasferimento diretto negli Stati Uniti delle fusoliere prodotte nello stabilimento Leonardo di Grottaglie.
Il piano industriale prevede tempi di costruzione di due anni (dopo l’ottenimento delle relative autorizzazioni) e una volta a regime si stima un “traffico” di almeno 12 aerei l’anno fra le tre differenti tipologie in base alla fusoliera (“narrow body”, “wide body” e “regional jet”, ovvero aerei di grandi, medie e “piccole” dimensioni). A Grottaglie, insomma, potrà essere “rigenerato” un gigante come un Boeing 747 o un velivolo da 100 posti.
L’obiettivo del progetto si colloca in un contesto internazionale che prevede un piano di dismissione di oltre 1.000-1.500 aerei civili l’anno. Nei prossimi 15 anni con un avvicendamento che vedrà il parco aeromobili in gran parte rinnovato (senza escludere l’eventuale opzione per i velivoli militari). Il ciclo di vita di un velivolo da trasporto non supera i 25 anni. Le scelte ambientali da parte dei costruttori di aerei punta a far volare aerei meno pesanti per risparmiare sui carburanti e sui costi di costruzione. Un Boeing 747 – ormai destinato alla conclusione del lifecycle – pesa oltre 180 tonnellate rispetto a un A 300 che ne pesa 87. Da qui la scelta –