Pubblicato il rapporto sull’attività dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo nel 2021
Nel corso del 2021 sono state 25 le inchieste di sicurezza aperte dall’Agenzia Nazionale Sicurezza volo in Italia, di 22 per eventi classificati come incidenti (7, in particolare, relativi ad apparecchi per il volo da diporto o sportivo) e 3 per eventi classificati come inconvenienti gravi. È quanto si legge nel “Rapporto informativo sull’attività svolta e sulla sicurezza dell’aviazione civile in Italia – Anno 2021”, pubblicato dall’ANSV, che fa il punto sull’attività svolta nel periodo 1° gennaio-31 dicembre 2021 e sul livello generale di sicurezza dell’aviazione civile in Italia.
L’ANSV ha accreditato propri investigatori in 65 inchieste di sicurezza condotte da organismi investigativi stranieri a seguito di incidenti (48) e inconvenienti gravi (17) occorsi, all’estero, ad aeromobili di interesse italiano. In altre tre inchieste straniere l’ANSV si è invece limitata a nominare un punto di contatto per favorire il flusso di informazioni tra l’autorità investigativa competente per l’inchiesta e i rispettivi costruttori italiani.
Tra gli eventi che nel corso dell’anno hanno impegnato particolarmente l’ANSV, l’incidente avvenuto a Milano, il 3 ottobre, al Pilatus PC-12 marche di identificazione YR-PDV, nel quale hanno perso la vita 8 persone.
Nello stesso anno l’ANSV ha completato 15 relazioni finali d’inchiesta ed emanato − a fini di prevenzione − 16 raccomandazioni di sicurezza, di cui 3 relative al comparto dell’aviazione commerciale e 4 all’attività di lancio paracadutisti.
Scendendo nell’analisi dello stato della sicurezza dell’aviazione civile in Italia, il Rapporto evidenzia che l’aviazione turistico-sportiva (aeromobili certificati) continua a rappresentare un comparto a significativa criticità, dove all’incidentistica contribuiscono frequentemente certi atteggiamenti e comportamenti, tra cui si indicano, in particolare, i seguenti: inadeguata cultura della sicurezza del volo; inosservanza delle regole dell’aria, spesso per inadeguatezza formativa di base o per mancanza di aggiornamento; sottovalutazione delle aree di rischio, ivi compresa quella della variabile ambientale, in particolare delle condizioni meteorologiche esistenti; sopravalutazione delle proprie capacità, soprattutto in soggetti con esperienza significativa.
Significative criticità si riscontrano anche nel comparto del volo da diporto o sportivo (ad esempio, ultraleggeri), dove si rileva una carenza, ancora diffusa, di cultura della sicurezza del volo, che consiste, in particolare, in un inadeguato approccio ai principi che sovrintendono, appunto, alla sicurezza del volo.
Per tentare di mitigare alcuni di questi fattori, l’ANSV ha ripetutamente assunto, nell’ambito dei propri compiti di istituto, molteplici iniziative, anche emanando raccomandazioni di sicurezza.