Malpensa, Air France-Klm e la grande fuga
Più di 800 milioni di euro per mancati collegamenti, 770 milioni di perdite nel turismo e 350 milioni di perdite nell’indotto. Il futuro trasferimento della navetta Air France Milano-Parigi da Malpensa a Linate lascia il grande hub lombardo con le ruote a terra. Dalla fine di ottobre, il colosso francese farà decollare i propri voli per Parigi Charles de Gaulle dall’aeroporto di Milano Linate utilizzando quattro slot di Alitalia. Un duro colpo per il trasporto aereo del Nord Italia, che vede con sgomento crescere l’importanza dello scalo d’Oltralpe come hub intercontinentale. E uno smacco che si somma all’addio di Lufthansa, la quale intendeva fare di Malpensa un polo dedicato, e al divieto posto dal nostro Governo a Singapore Airlines per il volo Milano-New York, le cui ragioni restano insondabili; questo collegamento avrebbe spalancato le porte dell’hub ai grandi vettori del Golfo come Emirates, Ethiad e Gulf Airways, un’importantissima occasione di rilancio puntualmente mancata.
Malpensa si avvia insomma a diventare, a quanto sembra, un aeroporto fantasma, perché di questo comincia ad acquistare i caratteri. Almeno a giudicare dalla frequentazione delle compagnie. I dati di traffico passeggeri relativi al 2010 vedono in testa Easyjet con il 27,3%, seguita da Lufthansa con l’11,5% e Alitalia col 9,5%. La classifica prosegue con Meridiana (2,7%), Air France (2,2%), Neos (2,1%), Emirates (2%) e Blue Panorama (1,7%). Nell’intero decennio 2000-2010, il picco del traffico si è avuto nel 2007 con 2.367.737 passeggeri; attualmente siamo a 1.969.070, ma con la prossima ‘fuga’ (anche di Klm), non compensata dall’interesse dei vettori arabi, può finir peggio.
Vincenzo Foti