Polemica per la chiusura del sistema di smistamento bagagli a Fiumicino
Aeroporti di Roma ha deciso di chiudere, a partire dal 1° gennaio, il sistema di smistamento bagagli NET 6000, inaugurato poco più di un anno fa, in seguito al “mancato pagamento” servizio da parte delle compagnie aeree ed in particolare Alitalia. “L’Enac – afferma AdR – ha disposto, da maggio 2011 a seguito di specifica istruttoria, l’importo dovuto dalle compagnie aeree per l’utilizzo del servizio NET 6000 e destinato alla sola copertura dei costi sostenuti dalla società Aeroporti di Roma. Dal mese di maggio 2011 le compagnie aeree ed in particolare Alitalia, maggiore fruitore del servizio, non rispettano quanto disposto dall’Enac e proseguono nel reiterato rifiuto del pagamento del corrispettivo dovuto ad Aeroporti di Roma per l’utilizzo del servizio NET 6000”. Per questo AdR ha deciso di chiudere il servizio, in grado di gestire oltre 6000 valigie l’ora e di tornare al ripristino delle condizioni operative precedenti.Immediate le polemiche che ne sono seguite. L’Enac ha subito convocato Alitalia “per capire le ragioni del mancato pagamento dell’importo dovuto” e Alitalia ha fatto sapere all’Ente di aver avviato tramite l’associazione Ibar, che unisce 75 compagnie aeree di linea, italiane e straniere presenti in Italia, un ricorso avverso tale provvedimento. L’Enac ha comunque richiesto alla compagnia, nelle more del giudizio, di adeguarsi al provvedimento reso che, fino alla pronuncia definitiva del giudice, dispiega i propri effetti.
La risposta dell’Ibar
Aeroporti di Roma ha preso una decisione di irresponsabilità inaudita. Non si possono costringere i passeggeri – afferma l’Ibar – a subire pesanti disagi a causa di disaccordi amministrativi con le compagnie aeree. Se il gestore aeroportuale non assumerà un atteggiamento rispettoso degli utenti, chiederemo alle istituzioni preposte di prendere ogni opportuno provvedimento, senza escludere la sospensione o revoca della concessione pluriennale della gestione dell’aeroporto. Lo scatto di nervi di AdR – continua l’associazione – è dovuto al fatto che mentre le compagnie aeree pagano tante tariffe al gestore, anche alte, per ogni passeggero trasportato, hanno invece contestato e sospeso il pagamento della tariffa di 1,87 euro per far transitare i bagagli fra un volo ed un altro. AdR ha scritto che il nuovo impianto fu installato per superare la “crisi di bagagli” del 2009, uno stato di crisi al quale evidentemente il gestore intende tornare con il nuovo anno. Le motivazioni per la sospensione del pagamento del balzello da parte dei vettori, sono semplici: Enac non ha verificato se la nuova tariffa fosse giustificata nel complesso dei corrispettivi aeroportuali già percepiti dal gestore, sulla base delle precise indicazioni della delibera CIPE 38/2007 e della Linee Guida di Enac. I vettori e le loro associazioni di categoria hanno sollevato le loro perplessità da tempo, senza che nessuna risposta pervenisse da Enac e AdR. Ora AdR crede di fare giustizia da sé”.
Il commento di Assaereo
“L’iniziativa di AdR non può che essere considerata una provocazione, tanto più sorprendente se si considera che in questi giorni è in corso la consultazione sul Contratto di Programma Enac/AdR all’interno del quale il gestore aeroportuale troverà, con il nuovo sistema tariffario, copertura dei costi dell’aeroporto e degli investimenti che si impegna a realizzare”, sostiene Assaereo, l’Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo di Confindustria. “Lo scalo di Fiumicino, che vuole rappresentare la “Porta di ingresso nel Paese” è stato a lungo sprovvisto di una infrastruttura vitale per lo smistamento dei bagagli in transito, causando innumerevoli disagi e disservizi ai passeggeri e alle compagnie aeree. Le stesse compagnie che sono anche chiamate a dover provvedere ai risarcimenti. I vettori operanti sull’aeroporto di Fiumicino e le loro associazioni di categoria hanno legittimamente e duramente contestato, nei mesi scorsi, la tariffa richiesta da AdR per l’uso dell’impianto Net6000 perché definita arbitrariamente ed in difformità con quanto prevede la normativa vigente. I vettori sono stati sempre pronti ad aprire una consultazione seria, ma ciò non può avvenire sotto la minaccia del blocco del NET6000 nel pieno del periodo festivo”.