Sperimentazione security scanner: l’Enac presenta i risultati
Il 9 febbraio, presso la direzione generale dell’Enac, si è svolta la riunione del Cisa-Comitato interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti – di cui lo stesso Enac ha la presidenza, sui risultati della sperimentazione dei security scanner (i cosiddetti body scanner) realizzata dall’Ente tra il 2010 e il 2011. All’incontro Cisa, presieduto dal presidente e dal direttore generale dell’Enac Vito Riggio e Alessio Quaranta, hanno partecipato il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia, il sottosegretario all’Interno, Carlo De Stefano, oltre a rappresentanti dei ministeri degli Affari Esteri, e della Difesa e delle altre istituzioni che compongono il Comitato.In apertura dei lavori il direttore centrale Coordinamento Aeroporti Enac Giuseppe Daniele Carrabba ha presentato la relazione sui risultati della sperimentazione condotta nel 2010 negli scali di Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa, Venezia e Palermo, e nel 2011 solo a Fiumicino e Malpensa. La sperimentazione, realizzata con macchinari differenti, ha riguardato sia l’attendibilità di questi dispositivi come supporto ai controlli negli aeroporti, sia la valutazione dell’opportunità e del numero dei security scanner da impiegare negli scali nazionali, in armonia con la normativa comunitaria in materia, in particolare il Regolamento Comunitario numero 1147 del 2011.
Come già emerso dalla riunione del Cisa del novembre 2010, tra quelle sperimentate, la tecnologia a onde millimetriche attive è risultata la più efficace. Non a caso, ha fatto rilevare l’Enac, anche la scelta tecnica fatta negli Stati Uniti è stata orientata proprio verso questa tipologia di macchinari. Negli aeroporti statunitensi, infatti, sono stati installati oltre 350 Security Scanner L3 Provision, con l’algoritmo ATR (Automatic Target Recognition). Questo algoritmo ha migliorato ulteriormente le prestazioni della macchina, consentendo di ridurre sensibilmente le anomalie (falsi allarmi e/o mancato rilevamento di oggetti potenzialmente pericolosi) e di ottimizzare i tempi e il numero degli addetti previsti.I Security Scanner L3 Provision ADT con algoritmo ATR sono stati provati, negli scali di Fiumicino e Malpensa, su quasi 50.000 passeggeri. Nella sperimentazione in questi due aeroporti, rispetto alla prima fase di sperimentazione, quella realizzata nel 2010, sono risultati ridotti i casi di falsi allarmi e di mancato rilevamento di oggetti. È stato anche ottimizzato il tempo necessario per eseguire i controlli.Alla luce dei risultati della sperimentazione, delle recenti indicazioni comunitarie che prevedono l’utilizzo di questi macchinari negli aeroporti europei, e data l’esperienza statunitense, il CISA ha dato indicazione di installare i security scanner – tipologia L3 Provision ADT con algoritmo ATR – nei tre aeroporti italiani che hanno collegamenti regolari e programmati tutto l’anno verso le cosiddette destinazioni sensibili, tra cui gli Stati Uniti e Israele. Gli aeroporti interessati saranno, pertanto, Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa e Venezia.