Ania: allarme distrazione al volante
Al via la campagna “Pensa a guidare” della Fondazione Ania per sensibilizzare sui pericoli della distrazione al volante. Dall’indagine Ipsos “Gli italiani al volante. La distrazione alla guida tra realtà e percezione”, emerge infatti che il 51% degli italiani ammette di aver avuto un incidente stradale dovuto alla distrazione.
Parlare con altre persone, cambiare stazione alla radio, telefonare, digitare un Sms, utilizzare il navigatore sono i maggiori fattori di rischio, ma i meno percepiti. Non molti sanno infatti che i tempi di reazione del conducente che utilizza un dispositivo elettronico si riducono del 50% e che la soglia di attenzione si abbassa notevolmente e diventa simile a quella di chi guida con 0,8 g/l di alcol nel sangue.
La guida distratta è un’emergenza non solo italiana. Anche all’estero i numeri sono impressionanti: nel 2008 sulle strade statunitensi sono morte 5.870 persone a causa della guida distratta, cioè il 18% in più rispetto al 2004 e il 30% erano giovani under30. Le ricerche statunitensi dimostrano che l’uso del telefonino alla guida rappresenta la distrazione più ricorrente.
“L’indagine Ipsos – ha dichiarato Sandro Salvati, Presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale – è lo specchio dei comportamenti degli italiani al volante. La guida distratta viene spesso indicata come uno dei principali fattori di incidentalità stradale, eppure non esiste da parte dei guidatori una corretta percezione di comportamenti abitudinari ma potenzialmente a rischio. L’obiettivo della campagna “Pensa a guidare” è proprio quello di sensibilizzare su questo problema e dissuadere dall’assumere condotte di guida che possano mettere a rischio la propria vita e quella degli altri».
“Come sostiene uno studio della Scuola Normale Superiore di Parigi – prosegue Salvati – il nostro cervello non è fatto per il multi-tasking: scrivere un’email, rispondere al telefono, ascoltare musica nello stesso momento crea un deficit di concentrazione e un abbassamento dei livelli di attenzione, tutti potenziali fattori di rischio se si è al volante di un’auto. E la distrazione può essere letale anche a bassa velocità e per comportamenti che non ci sembrano pericolosi: un genitore che si volta verso i bambini seduti nel sedile posteriore distoglie lo sguardo dalla strada per 2 secondi. In autostrada prendere in mano il cellulare per vedere chi sta chiamando porta a percorrere oltre 90 metri senza guardare se ci si mettono solo 3 secondi e si procede a 110km/h”.