Bollo auto aziendali, Aniasa: ennesimo esempio di cattiva gestione. Il Governo intervenga subito
La nuova normativa sul bollo auto, soprattutto per le auto aziendali, crea maggiori oneri per oltre un milione di veicoli oltre che minori introiti per l’erario. Lo sostiene Aniasa che chiede al Governo di porre rimedio, posticipando l’entrata in vigore della norma fino a quando non saranno disponibili procedure adeguate che consentano di adempiere all’obbligo.
La norma – dichiarano dall’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici – aumenta la burocrazia e i costi per chi usa l’auto aziendale con il rischio concreto di una forte crescita dell’evasione della tassa automobilistica e di un boom di contenziosi connessi al mancato o non corretto pagamento del bollo.
La norma
Inserita nel DL Fiscale prevede a partire dal 1° gennaio 2020 un cambiamento epocale per il pagamento del bollo auto, cui ora è tenuto non più il proprietario del veicolo, bensì il suo utilizzatore, in base alla Regione di residenza.
Si tratta – spiegano dall’associazione – di un assurdo passo indietro, l’esatto contrario del concetto di smart mobility; soprattutto in quanto la misura è di complessa applicazione e rischia di produrre pericolosi effetti inattesi. Ad oggi risulta impossibile anche per i proprietari dei veicoli effettuare in via informatica i pagamenti per i quasi 700.000 veicoli le cui targhe risultano all’Archivio Nazionale dei Veicoli. Per questi occorre seguire una procedura totalmente avversa alla digital economy: è necessario quindi recarsi fisicamente presso gli uffici preposti, presentando carta di circolazione e copia del contratto per ogni singola targa.
“Un provvedimento nato male e gestito peggio, in totale antitesi con la tanto declamata semplificazione amministrativa, che complica la vita del contribuente. Chiediamo al Governo, evidenzia Massimiliano Archiapatti – Presidente di ANIASA, di correggere repentinamente il tiro per gestire questa transizione nel pagamento della tassa automobilistica e scongiurare il black-out tra amministrazioni locali, garantendo maggiore chiarezza sulle procedure da seguire. Intanto, riteniamo necessario posticipare l’applicazione della disposizione. Siamo a disposizione dei Ministeri, dell’ACI e della Conferenza Stato-Regioni per risolvere un problema che riguarda una realtà sempre più significativa e in costante sviluppo nell’ambito della mobilità nazionale”.