Componentistica auto: Anfia e Camera di Commercio di Torino fotografano il comparto
Secondo l’Osservatorio 2023 ll settore ha cresce nel fatturato e si prepara ad affrontare nuove sfide
Uno sguardo approfondito sulla situazione dell’industria automobilistica italiana e sulle sue sfide e opportunità: si può riassumere così l’edizione 2023 dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità presentato questa mattina al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
L’indagine, condotta dalla Camera di Commercio di Torino e Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ha evidenziato per il settore una discreta crescita nel 2022 e una sostanziale stabilità nel 2023. Nel 2022, infatti l’industria automobilistica italiana ha mostrato crescita nel fatturato e stabilità occupazionale, coinvolgendo 2.167 imprese. Nonostante le incertezze legate all’ingresso dei costruttori cinesi sul mercato europeo e la scadenza prevista per il 2035 (l’ormai noto stop ai motori endotermici), il settore automobilistico italiano si è dimostrato dunque resiliente.
“Monitoriamo una filiera sostanzialmente in salute, che nel 2022 ha registrato fatturato in aumento e dato occupazionale stabile, e che si sta interrogando e strutturando per affrontare le sfide importanti imposte dall’evoluzione del comparto, come la scadenza 2035 per i motori endotermici, l’ingresso sul mercato dei costruttori cinesi, le scelte ormai irrinunciabili in ambito ESG, a cui si aggiungono le preoccupazioni legate al contesto politico internazionale. – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina – Le nostre imprese, comunque, mostrano un’attiva capacità di reazione, continuano a muoversi in contesti internazionali e a investire in ricerca e sviluppo per mantenersi competitive”.
“Nel 2022 le esportazioni della componentistica italiana hanno proseguito il trend di crescita avviato l’anno precedente, con una variazione positiva del valore dell’export del 7,1%, per un ammontare totale di 23,5 miliardi di euro e un saldo positivo di 5,21 miliardi di euro. – ha aggiunto Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti Anfia – Nel panorama di una transizione energetica molto articolata, le imprese del comparto indicano come priorità di intervento la riduzione del costo dell’energia, la digitalizzazione del sistema impresa e i finanziamenti per le attività di ricerca e sviluppo, a cui possiamo a buon diritto aggiungere le misure di sostegno agli investimenti per le riconversioni produttive e di incentivazione al reskilling e upskilling dei lavoratori“.
Export in Crescita e Internazionalizzazione
Entrando nel dettaglio dell’osservatorio, le esportazioni della componentistica automobilistica italiana sono cresciute nel 2022, con un aumento del valore dell’export del 7,1%, raggiungendo un totale di 23,5 miliardi di euro e un saldo positivo di 5,21 miliardi di euro. Dopo un periodo di stallo nel 2020, le imprese hanno dimostrato di esplorare nuovamente i mercati esteri, con l’80,7% delle imprese che dichiara di vendere i propri prodotti all’estero.
Imprese Italiane e l’Ingresso dei Costruttori Cinesi
L’ingresso dei costruttori cinesi sul mercato europeo, principalmente nel settore delle auto elettriche e ibride, è fonte di preoccupazione per il 36% delle imprese della componentistica automobilistica italiana. Solo il 16% vede questa situazione come un’opportunità, mentre il 48% mostra incertezza sulle ricadute di questa transizione nell’industria automobilistica europea.
Investimenti in Ricerca e Sviluppo
La ricerca e lo sviluppo (R&S) rimangono una priorità per il settore automobilistico italiano. Nel 2022, il 67% delle imprese ha investito parte del proprio fatturato in R&S, con il 78% di esse che ha tradotto queste attività in nuovi prodotti o processi. La collaborazione tra imprese per progetti di R&S sta aumentando, con il 37% delle imprese che ha già attuato o prevede tali iniziative per migliorare l’efficienza e la capacità produttiva.
Prospettive e Strategie per il Futuro
All’orizzonte del 2035, quando è previsto lo stop delle vendite di veicoli a motore endotermico in Europa, le imprese automobilistiche italiane stanno pianificando le proprie strategie. Il 32% potrebbe mantenere una quota di produzione di componentistica per motori a combustione interna per clienti al di fuori dell’Unione Europea, mentre il 29,3% potrebbe modificare i propri prodotti e servizi orientandoli verso veicoli elettrici o a idrogeno.
Focus sulla Sostenibilità
La sostenibilità è un tema chiave per le imprese automobilistiche italiane. Oltre l’80% delle imprese ha già adottato o intende adottare politiche ambientali nei prossimi 12 mesi. Gli investimenti per aumentare l’efficienza energetica dei processi produttivi, l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili sono azioni prioritarie. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) europea sta spingendo le imprese verso una maggiore attenzione verso tematiche ambientali, sociali e di governance.
Tendenze Tecnologiche
La componentistica automobilistica italiana è attiva in una vasta gamma di tecnologie, compresi veicoli tradizionali, veicoli elettrici, ibridi e alimentati a gas naturale. L’11,9% delle imprese è attivo nell’elettrificazione, il 6,8% nei sistemi di alimentazione a GPL e metano e il 4,5% nei sistemi a idrogeno. L’innovazione e lo sviluppo di nuovi powertrain rimangono centrali per il settore, con il 30% delle imprese coinvolte in progetti per i powertrain ibridi e il 28,4% per quelli elettrici.
Richieste di Supporto e Policy
Le imprese automobilistiche italiane richiedono interventi per la riduzione dei costi dell’energia, la digitalizzazione del sistema imprenditoriale e finanziamenti per la R&S. Inoltre, oltre il 66% ritiene necessari incentivi per le vendite di autoveicoli per supportare la domanda e il 65% vede l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici come una priorità.