Dacia: decarbonizzazione e mobilità sostenibile
Dacia ha una chiara strategia, del tutto condivisa dal Gruppo Renault, progettare vetture sempre più leggere e meno inquinanti.
Realizzare vetture con una percentuale sempre più alta di materiali riciclati e riciclabili, un progetto partito qualche anno fa e che vede nella gamma attuale, la sua massima espressione nella Dacia Spring.
Un modello che rappresenta un perno fondamentale nella strategia del marchio del Gruppo Renault, un’auto elettrica che grazie alla sua realizzazione con progetti e processi innovativi, contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2.
Soddisfa pienamente le esigenze della mobilità urbana odierna degli automobilisti italiani, che in media percorrono poco più di 20 km al giorno, contro i 37 km in Europa. La rinnovata Spring ha un’autonomia nel ciclo combinato di 225 km, dimensioni compatte e si presta a essere ricaricata facilmente con una presa di ricarica domestica.
Monta un pacco batteria dagli ingombri ridotti, la ricarica può essere effettuata anche tramite una presa Schuko, senza dover per forza installare una wallbox a casa.
Un peso tra i più contenuti in assoluto, circa 984 kg, un record per un’auto di queste caratteristiche e soprattutto, dotata di una tecnologia che punta sul concreto, evitando gli sprechi.
Sulla nuova Dacia Spring c’è tutto quello che serve per soddisfare ogni esigenza, anche quando si vuole ricaricare un device esterno, ad esempio un computer o barbecue.
Con la ricarica bidirezionale (V2L) è possibile sfruttare l’energia della vettura per alimentare o ricaricare dispositivi esterni, persino bici elettriche e monopattini.
La nuova Spring è già ordinabile negli show-room ufficiali del Marchio. La compatta elettrica arriverà sul mercato nel mese di settembre.
Dacia e la decarbonizzazione
Salvaguardare le future generazioni con un comportamento consapevole, sostenibile. Secondo recenti report sulle emissioni di gas a effetto serra, la temperatura del pianeta tra crescendo ben oltre gli 1,5° C previsti. Entro la fine del secolo potrebbe arrivare addirittura a 3° C.
I trasporti su terra ma soprattutto il settore automotive è fortemente coinvolto nel processo di sostenibilità e decolonizzazione, le autovetture rappresentano circa l’11% totale.
La decarbonizzazione richiede un approccio olistico che consideri l’intero ciclo di vita di un veicolo. Renault ha messo a punto un piano dettagliato per adempiere ai suoi compiti di sostenibilità, anche quando una vettura giunge a fine ciclo vita.
Dalla progettazione del veicolo alla scelta di materiali e componenti che siano funzionali, ma anche riciclati e riciclabili, il Gruppo Renault punta a migliorare costantemente la sua efficienza.
In Marocco, a Tangeri, lo stabilimento produttivo di Dacia è stato il primo al mondo a raggiungere le zero emissioni di CO2 e a zero rifiuti industriali.
Nel caos dei prossimi anni e più precisamente entro il 2030, in questo ambizioso processo di decarbonizzazione, saranno coinvolti anche gli stabilimenti Dacia di Casablanca e Pitesti.
Dacia utilizza materiali riciclati e riciclabili all’interno dei suoi veicoli e progetta automobili sempre più efficienti, aerodinamiche e leggere. I suoi modelli non hanno bisogno di grosse motorizzazioni, il peso gioca un rullo fondamentale.
Dacia ha pensato che ogni sua vettura debba avere al suo interno solo ciò che realmente serve. Persino i manuali di uso e manutenzione sono stati digitalizzati.