D’Angelis: pene più aspre nel nuovo Codice della strada
“E’ un obbligo morale prima che politico fermare le stragi sulle nostre strade. Siamo con i familiari delle vittime e il nuovo Codice della Strada, da pochi giorni è iniziato l’iter di riforma in Parlamento, dovrà mettere fine soprattutto alla leggerezza delle sanzioni per chi guida sotto gli effetti di alcool e droghe, provoca morti e feriti e la passa quasi liscia. Prevediamo responsabilizzazione, tutela degli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti e sanzioni molto più dure e severe con la fattispecie dell’omicidio stradale per dare un segnale di svolta verso la sicurezza”. Lo annuncia il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis, con deleghe alla sicurezza stradale e alla riforma del Codice della Strada, a margine del convegno “#omicidio stradale – un atto di civiltà “, organizzato a Firenze dalle associazioni Gabriele Borgogni Onlus, Lorenzo Guarnieri Onlus, Asaps, Vittima e Testimone e dal Nucleo Operativo della Protezione Civile di Firenze e al quale hanno partecipato numerose associazioni di familiari di vittime della strada da tutta Italia.
“E’ positivo – aggiunge D’Angelis – il dimezzamento di morti e feriti negli ultimi anni, ma abbiamo chiuso il 2012 con 3.650 morti e 260.500 feriti, e negli ultimi 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi, con costi umani e sociali elevatissimi e una spesa sanitaria per il solo soccorso per oltre 600 milioni l’anno. E’ come se fosse sparita una città come Siena o Verona e se fossero feriti o invalidi tutti gli abitanti di Roma! Siamo i più indisciplinati e multati d’Europa con una media di 78.5 milioni di multe l’anno, 215.000 al giorno, e dietro di noi il secondo paese europeo più multato è la Germania con 23 milioni di multe. La strada è quella della maggiore responsabilizzazione di chi guida”, afferma il sottosegretario.
“Lavoriamo per un testo agile e leggibile, diffuso anche agli acquirenti di biciclette – spiega il sottosegretario D’Angelis – rendendo obbligatorio l’utilizzo di sistemi di segnalazione e visibilità. Rafforzeremo la norma che prevede che almeno il 50% dei proventi derivanti dalle multe sia utilizzato per la sicurezza stradale e aumentati i controlli. L’inasprimento delle sanzioni per comportamenti particolarmente pericolosi come la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti sarà evidente grazie ad una specifica ed importantissima norma che coordinerà la durata della sospensione cautelare della patente, disposta dal Prefetto, fino a conclusione del procedimento penale. Si rimuove dunque – conclude D’Angelis – dall’ordinamento quel perverso meccanismo per il quale, nelle more dei processi e scaduti i termini massimi di applicazione della sospensione cautelare, ci si trova nella condizione di dover restituire la patente, in attesa della sentenza, a chi si sia reso responsabile di condotte gravissime”.