L’annuario ACI 2023 fotografa il mercato automotive italiano
Calo delle immatricolazioni e del gettito fiscale, crescita dell’età media dei veicoli e della spesa: il 2022 dell’auto in sintesi
Quando si parla di parco veicolare italiano qualcuno fa cenno al cosiddetto effetto Cuba. Ma scordiamoci qualsiasi eco vacanziera. Con effetto Cuba si fa infatti riferimento alla vetustà del nostro parco circolante: le auto degli italiani, insomma, sono sempre più vecchie.
È questo uno degli elementi principali emersi dall’annuario ACI 2023, il documento che analizza le oscillazioni del mercato dell’auto relative al 2022.
Annuario ACI 2023: immatricolazioni ed età media dei veicoli
L’anno scorso le immatricolazioni, come già più volte sottolineato, sono calate del 12% rispetto al 2021 e hanno fatto registrare valori lontanissimi non solo dagli anni di maggiore sviluppo del settore (prima decade anni 2000), ma anche rispetto agli ultimi anni pre-Covid (2017-2019).
Tale calo delle immatricolazioni ha contribuito a determinare, oltre che un’impasse del settore, anche un ulteriore invecchiamento del nostro parco auto: l’età media registrata delle vetture italiane è pari a 12 anni e 6 mesi, 4 mesi in più rispetto al 2021. In questo quadro, poco meno di un’auto su 5 (il 17% del totale) è risultata una Euro 0-1-2 con almeno 19 anni ‘età. Sempre più vecchie sono risultate anche le rottamate, con un’età media di 18 anni e 2 mesi: 9 mesi in più rispetto al 2021.
Annuario ACI 2023: aumenta la spesa e cala il gettito fiscale
Insieme all’età nel 2022 è cresciuta anche la spesa: l’anno scorso, per le loro auto, gli italiani hanno speso più di 148 miliardi di euro: 10 miliardi in più rispetto al 2021 (+6,9%). La spesa maggiore è stata rappresentata dal binomio acquisto-ammortamento del capitale e dai carburanti: 41 miliardi per ciascuna di queste due voci. Seguono manutenzione e riparazione: poco meno di 27 miliardi. L’unica voce ci costo a non aumentare è stata quella per la RCA, in diminuzione di circa 200 milioni di euro (-2%).
I costi sono saliti ma il gettito fiscale è calato: con un gettito totale di poco superiore ai 58 miliardi di euro, la componente fiscale è risultata in calo del 5,6% rispetto al 2021.
Ancora una volta, l’entrata maggiore per l’erario è stata quella derivata dalla vendita dei carburanti (31
miliardi), sebbene in decisa diminuzione rispetto al 2021 a causa dei tagli alle accise decise dal governo nel corso del 2022. Seguono IVA su acquisto veicoli (6,9 miliardi) e tassa automobilistica (6,7 miliardi).
Chiudiamo, infine, con una risalita: si conferma sempre più alto il rapporto autovetture/popolazione con 681 auto ogni 1.000 abitanti.