Mercato auto: perse 361.000 immatricolazioni nel bimestre marzo-aprile 2020
Il mercato dell’auto è in stallo. Nel bimestre marzo-aprile 2020 rispetto all’anno precedente sono andate perse 361.000 immatricolazioni (-51%). Ad aprile il mercato italiano dell’auto totalizza appena 4.279 immatricolazioni, ovvero il 97,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2019, lo rivelano i dati pubblicati dal ministero.
Lo ha comunicato l’Anfia.
L’andamento nel dettaglio
Dal 12 marzo al 30 aprile sono state immatricolate appena 8.492 nuove autovetture, con una media di 242 unità al giorno. Il 20% delle auto nuove vendute nel periodo ha riguardato il segmento B (utilitarie), il 19% i SUV piccoli, il 16% i SUV compatti, il 12% il segmento A (superutilitarie), l’11% circa il segmento C (medie- inferiori), mentre il restante 22% ha interessato gli altri segmenti. Nella top ten dei veicoli immatricolati sul podio Fiat con la Panda, la Renault con Zoe e la Jeep con la Compass.
Il 41% delle auto vendute nel periodo considerato ha alimentazione diesel e il 33% a benzina, mentre le auto ad alimentazione alternativa sono il 26%, più di 1 su 4, di cui l’11% ricaricabili, il 9% ibride mild-full, il 4% benzina-GPL, il 2% benzina-metano. Nel dettaglio, sono state immatricolate 768 auto BEV, di cui quasi la metà nella sola provincia di Roma. Il mercato ha riguardato soprattutto le società commerciali (noleggio, flotte). Non a caso, oltre il 28% delle nuove auto è stato immatricolato nelle due regioni italiane in cui vige una normativa vantaggiosa per il noleggio: il 14,4% in Trentino Alto Adige e il 14% in Val d’Aosta. Seguono, per volumi, Lazio (13% di quota), Lombardia (10%), Veneto (8%), Piemonte (7%), Toscana (7%) ed Emilia Romagna (6%).
Il mercato dell’usato totalizza, ad aprile, 23.020 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, il 93,6% in meno rispetto ad aprile 2019. Nel primo quadrimestre 2020 si registrano 841.638 unità, con una contrazione del 43,2% rispetto a gennaio-aprile 2019.
“I dati del mercato auto ad aprile sono quelli di un mercato fermo, com’era facilmente prevedibile – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA -. Quello che più conta, in realtà, è concentrarsi su una rapida ripartenza, visto che la riapertura dei concessionari, da sola, non basta certo a riavviare il mercato, e, con esso, la filiera produttiva automotive, data la situazione di profonda incertezza, che condiziona il clima di fiducia di cittadini e imprese, e l’indebolimento dell’economia e del mercato del lavoro, con conseguente perdita di potere d’acquisto dei consumatori.
“ANFIA richiama l’attenzione del Governo sull’esigenza di prevedere misure a supporto della domanda, necessarie, oggi, anche alla ripresa delle attività produttive. Le nostre proposte – spiega – si concentrano su un incremento del fondo Ecobonus 2020 per proseguire l’incentivazione delle auto BEV e PHEV e la previsione di una estensione del bonus (ad oggi in vigore per le auto fino a 60 g di CO2/km) alle auto ad alimentazione alternativa con emissioni di CO2 da 61 a 95 g/km, in coerenza con le politiche di indirizzamento del mercato verso le tecnologie a basso impatto ambientale ed in linea con gli obiettivi fissati dalla regolamentazione europea.
Inoltre, visto il considerevole numero di vetture accumulate in stock da concessionari e produttori durante il lockdown, per evitare che il loro smaltimento blocchi il riavvio della produzione e per dare un immediato impulso alla ripresa delle vendite in un momento in cui la fiducia dei consumatori è bassa, riteniamo possa essere di grande efficacia per cittadini e per le imprese prevedere un incentivo all’acquisto delle vetture in stock prodotte prima del lockdown”.