Mercato europeo dell’auto in calo. A pesare è la crisi dell’elettrico
Ad agosto le immatricolazioni di auto elettriche in UE sono calate del 43,9%
Non ci sono buone nuovo per il mercato europeo dell’auto. In base alle ultime elaborazioni del Centro Studi Promotor, ad agosto 2024 le immatricolazioni in Europa Occidentale (UE. EFTA e UK) sono crollare 16,5% rispetto allo stesso mese del 2023. Divario che diventa ancora più grande se si considera l’agosto del 2019, cioè il periodo pre-pandemico: in questo caso la flessione è addirittura del 29,6%.
Ombre ancora più fitte per la sola Unione Europea (l’Europa Occidentale senza Regno Unito, Islanda, Norvegia e Svizzera). In Ue, infatti, il calo di agosto è del 18,3% sull’agosto 2023 e del 32,2% sull’agosto 2019.
Una brusca frenata che ha avuto un deciso impatto sul consuntivo dei primi otto mesi dell’anno (2024 contro 2023), positivo fino all’inizio dell’estate: +1,7% per l’Europa Occidentale e +1,4% per l’Unione Europea). Nessuna crescita, neppure piccolissima, rispetto al pre-Covid: il periodo gennaio-agosto 2024 ha accusato un calo del 20% per l’Europa Occidentale e del 20,2% per l’Unione Europea rispetto a gennaio-agosto 2019.
Ad agosto 2024 risultati particolarmente negativi sono stati quelli del maggior mercato dell’area, la Germania, che su agosto 2023 ha registrato un calo del 27,8%, seguito da quelli della Francia (-24,3%) e dell’Italia (-13,4%). Più contenute sono state le contrazioni degli altri due maggior mercati (-1,3% per il Regno Unito e -6,5% per la Spagna).
Mercato dell’auto elettrica in profondo rosso
Ma quali sono i motivi di questa flessione? La causa principale del crollo di agosto è da ricercare nella crisi dell’auto elettrica. In agosto nell’intera Europa Occidentale le immatricolazioni di auto BEV sono calate lo del 36% mentre, considerando solo l’UE, la contrazione è stata addirittura del 43,9% con cali del 68,8% in Germania, del 40,9% in Italia, del 33,1% in Francia e del 24,8% in Spagna.
Proprio per questa tiepidissima risposta del mercato, molte case costruttrici hanno recentemente rivisto i loro piani di elettrificazione.
“È del tutto evidente – ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che come da più parti viene richiesto, è assolutamente urgente che l’Unione Europea riveda la sua politica per la transizione energetica che è una causa tutt’altro che secondaria del fatto che, pur in presenza di un pieno recupero del prodotto interno lordo generato dalla pandemia e dalle altre circostanze negative che l’hanno seguita, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale e in particolare quello dell’Unione Europea si è attestato intorno all’80% dei livelli ante-crisi con conseguenze fortemente negative per l’industria dell’auto europea, che è, tra l’altro, fortemente insidiata dalla concorrenza cinese che tende a conquistare quota sempre più importanti delle immatricolazioni in Europa .