Anfia-Federauto-Unrae: rinnovare incentivi auto con la prossima Legge di Bilancio
Il mercato auto è fermo. L’emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi fanno crollare gli ordini e riportano il settore in profonda crisi. Da tutto il Paese giungono segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione, rossa), si attestano su flessioni variabili, fra il 50 e il 70%. Parte da queste premesse la nota congiunta Anfia-Federauto e Unrae per sensibilizzare il governo sulla crisi del mercato auto e la necessità che vengano rinnovate le misure di sostegno che in estate avevano permesso una – seppur temporanea – ripresa.
Oltre a favorire una ripresa dei consumi, sulla base dei dati recentemente resi noti da Invitalia sul numero delle rottamazioni cresciuto in maniera esponenziale da luglio a ottobre, le associazioni sottolineano l’efficacia degli incentivi anche sotto il profilo ambientale. Le misure hanno permesso quindi di sostenere la ripresa economica del settore auto intervenendo allo stesso tempo sul ricambio del parco circolante a beneficio dell’ambiente.
Questi incentivi, seppur per un brevissimo arco temporale, hanno dimostrato fin da subito la loro efficacia ed è per questo – chiedono con forza le associazioni – che devono essere riattivati fino a che l’emergenza sanitaria è in atto. Le condizioni del settore auto sono critiche e senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del PIL e una parte ingente degli 80 miliardi di gettito fiscale che l’automotive garantisce ogni anno all’Erario dei quali peraltro – sottolineano ancora le associazioni – lo Stato ha “disperato bisogno” senza contare, soprattutto, le migliaia di posti di lavoro che si perderanno e che si dovranno sostenere con ulteriore cassa integrazione. Non inserire nel testo della prossima Legge di Bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi configurerebbe una gravissima perdita sia in termini di strategia economica e di visione ambientale per il Paese. In conclusione le associazioni ribadiscono a gran voce al governo l’auspicio che nell’ambito delle discussioni parlamentari ci sia spazio per un rinnovo consistente di quanto già approvato con decreto legge Agosto.