Auto: da gennaio a novembre crollo per tutti i maggiori mercati europei
La crescita registrata nei mesi estivi sulla scia degli incentivi governativi è solo un ricordo: il mercato dell’auto torna a crollare. E non solo in Italia.
Come comunicato da Anfia sulla base dei numeri forniti da Acea, l’associazione europea delle case automobilistiche, il mercato europeo di novembre ha chiuso con un calo a doppia cifra, pari a -13,5% rispetto a novembre 2019.
Lo scorso mese, infatti, nei Paesi dell’Ue allargata all’Efta e al Regno Unito sono state immatricolate solo 1.047.409 vetture e va peggio se si considera il periodo gennaio-novembre, quando i volumi immatricolati hanno raggiunto le 10.746.293 unità, con una variazione negativa del 26,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ma analizziamo i dati dei principali mercati.
In Italia, le immatricolazioni totalizzate a novembre si sono attestate a 138.405 unità (-8,3%). Nei primi undici mesi del 2020, le immatricolazioni complessive ammontano a 1.261.802, con un decremento del 29% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019.
La Spagna ha totalizzato 75.708 immatricolazioni nel mese di novembre 2020, il 18,7% in meno rispetto a novembre 2019.
Nei primi undici mesi del 2020, il mercato risulta in ribasso del 35,3%, con 745.369 unità immatricolate.
In Francia, a novembre, si sono registrate 126.047 nuove immatricolazioni, con un decremento del 27% rispetto a novembre 2019. Il cumulato dei primi undici mesi del 2020
è di 1.463.795 unità, il 26,9% in meno rispetto al periodo gennaio-novembre 2019.
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a novembre 290.150 unità (-3%). Nei primi undici mesi dell’anno, il mercato totalizza 2.606.284 immatricolazioni, in ribasso del 21,6%.
Infine, il mercato inglese a novembre ha totalizza 113.781 autovetture (-27,4%). Nel cumulato gennaio-novembre 2020 i volumi complessivi raggiungono 1.498.382 unità, con
un decremento del 30,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Bad news per i cinque maggiori mercati, ma anche per diversi altri Paesi europei, basti pensare che nell’area UE-EFTA-UK, a novembre, si sono salvate dal crollo solo Norvegia, Irlanda, Cipro, Grecia, Romania e Danimarca.
“Un’altra pesante contrazione caratterizza il mercato auto europeo nel penultimo mese di questo difficile 2020 – ha commentato il presidente di Anfia, Paolo Scudieri – in cui i
governi di molti Paesi hanno dovuto introdurre nuove misure di contenimento della seconda ondata della pandemia. In questo momento, è più che mai importante concentrarsi su misure di sostegno e stimolo alla domanda, per evitare un ulteriore tracollo nei primi mesi del 2021 e per proseguire nel rinnovo del parco circolante, favorendo la sostituzione delle vetture più anziane con veicoli a basse emissioni, dotati di tecnologie di ultima generazione. Va in questa direzione l’accordo sul pacchetto di misure destinate all’automotive raggiunto nella maggioranza di governo italiana, e sostenuto anche dalle opposizioni, di cui si è avuta notizia ieri e di cui ci aspettiamo il recepimento nella Legge di Bilancio 2021, dando ossigeno anche al ricambio del parco circolante dei veicoli commerciali leggeri, comparto strategico per la logistica urbana delle merci”. (qui il nostro articolo a riguardo).
“Contestualmente, occorre accelerare i tempi nella programmazione di spesa delle risorse europee del Recovery Plan spettanti all’Italia, di cui, nell’attuale bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, 74,3 miliardi sarebbero destinati alla transizione ecologica, 48,7 alla digitalizzazione e 27,7 alle infrastrutture, anche per non maturare un ritardo decisamente penalizzante nella ripartenza rispetto agli altri maggiori Paesi
Ue”.