Caro carburanti: l’auto è ancora il mezzo preferito dagli italiani, ma cresce l’attenzione al risparmio
Gli italiani sono preoccupati per il bilancio familiare a causa del caro carburanti ma l’aumento ha impattato solo su una quota ridotta degli automobilisti nella scelta dell’alimentazione e sulle abitudini di utilizzo dell’auto.
L’auto continua ad essere il mezzo preferito per gli spostamenti, ma un ulteriore incremento dei costi potrebbe cambiare lo scenario: parallelamente crescono comportamenti virtuosi che favoriscono il risparmio.
Lo rivela la nuova ricerca del Centro Studi di AutoScout24, marketplace automotive online pan europeo.
L’indagine ha indagato il sentiment degli automobilisti e l’impatto dell’aumento dei prezzi sulle abitudini di utilizzo dell’auto. Il primo aspetto che emerge è la conferma del ruolo centrale dell’auto, mezzo utilizzato da ben il 93% degli italiani per i propri spostamenti quotidiani, soprattutto per esigenze familiari (65%) e per il tragitto “casa – lavoro”. La maggior parte dei consumatori (86%) si dichiara molto o abbastanza preoccupata per l’aumento dei prezzi dei carburanti, soprattutto per l’incidenza che ha sul bilancio familiare, e oltre la metà ritiene l’ultimo provvedimento del Governo insufficiente.
Un dato importante in quanto la maggior parte degli italiani usa l’auto più di 5 giorni a settimana (73%), tanti percorrono più di 10mila chilometri all’anno (69%), quasi sei su dieci spendono in media tra i 100€ e i 300€ al mese di carburante e per il 15% supera i 300€.
Eppure, per il momento questa situazione ha avuto un impatto sulle abitudini quotidiane di utilizzo dell’auto solo su una parte del campione (37%), ma in futuro potrebbe aumentare sensibilmente (63%) se solo non verranno presi i dovuti provvedimenti e il costo dovesse aumentare ulteriormente.
Rifornimento esclusivamente al self service
Considerando il campione che ha dichiarato di aver modificato il proprio modo di utilizzo dell’auto, che ricordiamo essere una quota minoritaria, il 38% ha cercato di ridurre l’uso di auto benzina e diesel per il tempo libero, ma il vero cambiamento riguarda l’adozione di comportamenti virtuosi come un diverso approccio alla guida e la maggiore attenzione al risparmio.
Circa un terzo, infatti, sceglie accuratamente il distributore in base al prezzo più economico e il 27% tende a fare rifornimento esclusivamente al self service; il 29% guida in modo “soft” per ridurre i consumi e un quinto monitora attentamente le spese mensili. E c’è anche chi ha iniziato a usare le app dedicate o il web per individuare le stazioni più economiche (16%).
Il caro carburanti ha influito sulle intenzioni di acquisto?
Solo il 16% del campione ha cambiato idea decidendo di non acquistare più un’auto a causa del caro carburanti; tra chi invece ha confermato l’intenzione di acquistare una vettura nuova o usata, per il 74% l’aumento dei prezzi non ha influito nella scelta dell’alimentazione (benzina e diesel favorite), mentre per il campione restante, quasi due su dieci si stanno spostando da vetture “tradizionali” più “potenti” (benzina /diesel) verso vetture, sempre tradizionali, che consumino meno, e il 9% da vetture tradizionali a ibride/elettriche.
In tutto questo le elettriche pure rappresentano una quota minima, con gli italiani che dichiarano di non voler acquistare questa alimentazione (nuova o usata) principalmente a causa della scarsa autonomia delle batterie (39% di chi ha intenzione di acquistare un’auto) e per il costo elevato (24%).
Cosa può far cambiare idea, se non a tutti, ma almeno ad alcuni consumatori? Soprattutto l’aspetto economico, come incentivi più consistenti o forti sconti dalle concessionarie o dalle case automobilistiche, che farebbe “dimenticare” tutti i limiti delle vetture elettriche che non riguardano solo l’autonomia dele batterie, ma anche la carenza dell’infrastruttura italiana delle colonnine di ricarica.
Infine, nella scelta del mezzo per i propri viaggi di piacere gli italiani non hanno dubbi: l’auto è in assoluto il mezzo preferito (indicato dall’88%), in particolare per la possibilità di partire quando si vuole (83%), seguito dalla libertà e flessibilità che il mezzo consente (33%). Ma in caso di un ulteriore aumento dei prezzi, escludendo i fedelissimi (30%), oltre la metà del campione userà l’auto solo se non avrà alternative valide e il 18% valuterà attentamente mezzi alternativi scegliendo la più economica.