Mercato Aftermarket: flessione a due cifre nel 2020 (-14,4%)
Il fatturato aftermarket registra una flessione del 14,4% nel 2020 rispetto all’anno precedente, che aveva chiuso a +1,6%.
Al pesante calo a doppia cifra del primo (-12,4%) e, soprattutto, del secondo trimestre (-43,4%), che ha accusato il maggiore impatto della crisi pandemica, ha fatto seguito un terzo trimestre in lieve ripresa (+1%), mentre nel quarto trimestre si è verificata una nuova flessione, anche se più contenuta rispetto a quelle di inizio anno (-3,7%).
Lo dicono i dati del Barometro Aftermarket – rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto.
Trend negativo per tutte le famiglie prodotto
Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, tutte e cinque presentano un trend negativo. La contrazione più marcata riguarda i componenti di carrozzeria e abitacolo (-45,1%), che già nel 2019 avevano riportato un calo (-4%), e risultano in ribasso a due cifre anche i componenti elettrici ed elettronici (-27,6%), che avevano chiuso il 2019 a +2,2%. Mantengono il segno meno anche i componenti undercar (-18,5%) e i componenti motore (-13,5%), che peggiorano notevolmente il risultato negativo del 2019, attestatosi rispettivamente a -4,9% e -5,6%. Infine, riporta un calo più contenuto la famiglia dei materiali di consumo (-7,2%), che aveva chiuso il 2019 in crescita del 9,2%, con il miglior risultato tra le cinque famiglie.
Il mercato auto italiano in ribasso del 27,9%
Fortemente colpito dallo shock della crisi Covid-19, il mercato auto italiano ha chiuso il 2020 in ribasso del 27,9%, con una perdita di 535.000 unità rispetto all’anno precedente, per un totale di poco più di 1,38 milioni di nuove immatricolazioni. Sicuramente sarebbe andata anche peggio in assenza dell’importante contributo delle misure di incentivazione alla domanda – in vigore dal 1° agosto a fine anno – che hanno guidato il graduale recupero del mercato nell’ultima parte dell’anno, consentendo la rottamazione di oltre 120.000 auto, con un risparmio superiore alle 155.000 tonnellate di CO2 rispetto alla media annuale.
Le alimentazioni: trend del 2020
Nel 2020 è proseguito il trend discendente delle alimentazioni tradizionali: le immatricolazioni di auto nuove diesel sono diminuite del 41% (33% di quota), mentre la quota di mercato delle auto a benzina si è attestata al 38%, con volumi in flessione del 39%. Le alimentazioni alternative, invece, con una crescita delle immatricolazioni del 35%, nel 2020 conquistano una quota di penetrazione del 29,4%, 13,4 punti percentuali in più rispetto al 2019, di cui il 16,1% rappresentato da ibride tradizionali e il 9,1% da autovetture a GPL e metano. Il segmento maggiormente in controtendenza rispetto al tracollo del mercato del nuovo nel suo complesso è quello delle autovetture elettrificate (ibride di tutti i tipi ed elettriche), con vendite aumentate del 122%, anche grazie agli effetti positivi dell’ecobonus, e una quota del 20% sul totale immatricolato. Le auto ricaricabili (elettriche pure e ibride plug-in) sfiorano le 60.000 unità nell’anno, passando da una quota dello 0,9% nel 2019 al 4,4% nel 2020 (2,4% le elettriche pure e 2% le ibride plug-in).
Ha ovviamente risentito degli effetti della pandemia anche il mercato delle auto usate, che, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il 2020 in flessione del 14% rispetto al 2019.