Motus-E: per le auto elettrificate un 2020 a +251%
Una delle affermazioni più frequenti tra gli addetti ai lavori è che il 2020 sia stato un anno nero per il mercato dell’auto. Se questo è vero in ambito generale (ne avevamo parlato qui), è falso in riferimento al settore delle elettrificate, che invece ha vissuto un anno d’oro.
Come confermato dai dati elaborati da Motus-E, l’associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, il 2020 è stato un anno da record, con le elettrificate a +251% rispetto al 2019.
Nel dettaglio, durante l’anno appena trascorso, le auto elettriche immatricolate sono state 59.875 – di cui 32.500 a batteria (Bev) e 27.375 ibride plug-in (Phev) – rispetto alle 27.375 mila del 2019. Per quanto riguarda il loro posizionamento nel mercato, i veicoli a batteria hanno raggiunto una quota di 2,3%, mentre quelli con tecnologia ibrida plug in 1,97%.
Dicembre 2020 era già stato un buon mese, capace di confermare e rafforzare il trend positivo del comparto, con le elettriche pure e plug-in vhe erano cresciute rispettivamente del 52% e del 30% rispetto a dicembre 2019.
Il 2020 sarà l’inizio della rivoluzione del mondo auto?
“Il consuntivo 2020 nelle vendite di auto elettriche e ibride plug-in conferma che quest’anno, nonostante la pandemia, può essere considerato, l’inizio della rivoluzione nella mobilità. Questo è vero un po’ in tutta Europa ed anche in Italia (nonostante permanga un grosso gap di sviluppo, soprattutto rispetto a Germania, Francia ed i Paesi del Nord). – ha commentato Dino Marcozzi, Segretario generale di Motus-E – Le aziende che hanno deciso di investire in questo settore ci dimostrano quanto la mobilità elettrica non sia più solo una previsione futuribile ma una realtà concreta. Chi non l’ha fatto, alla luce dei dati e dei fatti sta reagendo cercando di screditare quella che percepiscono erroneamente come una minaccia. Piuttosto riteniamo che proprio la crescita straordinaria del mercato dei mezzi “alla spina” ci deve fare concentrare nello sviluppo delle infrastrutture: una spina senza una presa cui attaccarsi diventa l’oggetto più inutile e frustrante che si possa pensare”.