Parco auto italiano in calo nel 2021: quanto ha inciso la pandemia?
C’è stata la pandemia e il blocco produttivo nei momenti di lockdown pressoché totale. C’è stata poi la difficoltà nel reperimento di materie prime causata dall’emergenza sanitaria. C’è stata poi, aspetto particolare di un problema generale, l’ormai irrimediabilmente famosa crisi dei microchip.
Il mercato automotive, quello del nuovo, come ci dicono i dati di immatricolazione, ha avuto una brusca frenata ed è per questo che poco ci stupiamo ad apprendere che il parco circolante italiano ha subito una piccola ma significativa flessione nel 2021.
Parco circolante: i dati dell’Osservatorio Autopromotec
A raccontarcelo è l’Osservatorio Autopromotec che, partendo dai dati ACI, ha messo in rilievo una diminuzione delle auto circolanti pari a qualche decina di migliaia di unità (su un totale che sfiora i quaranta milioni), dovuta al fatto che l’anno scorso le radiazioni sono state maggiori rispetto alle nuove immatricolazioni.
Il fatto, come dicevamo, è significativo anche se la percentuale di calo è piccola: l’ultima volta in cui si era riscontrata questa tendenza era stato nel 2012-2013 ed era stato determinato dalla crisi economica. A partire dal 2014, però, il parco circolante aveva ripreso a crescere.
Parco circolante: le quote delle motorizzazioni
L’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec ha incluso anche un approfondimento sulle alimentazioni delle auto che compongono il parco circolante che appare molto interessante: a fronte di una diminuzione di benzina (che passa dal 45,5% al 45,1% sul totale), diesel (dal 43,8 al 42,8%) e metano (dal 2,5% al 2,4%), aumenta la quota delle auto a GPL (dal 6,7% al 6,8%), ma soprattutto quella delle elettriche (dallo 0,1% allo 0,3% sul totale) e delle auto ibride e PHEV, che passa dall’1,4% al 2,6% sul totale.