Mercedes-Benz: un futuro non solo elettrico ma anche termico
Mercedes-Benz guarda al futuro e alla sostenibilità.
Se in una prima fase, l’elettrico sembrava fosse il punto di arrivo ma anche di partenza, di molti Marchi automobilistici, la scarsa domanda e interesse degli automobilisti europei, ha costretto a rivedere i piani anche di Mercedes-Benz.
Le auto elettriche sono uno strumento della mobilità del futuro, dove ci si avvarrà sempre più di mezzi, a due e quattro ruote e a basse e zero emissioni, con un impatto sull’ambiente sempre minore.
Il tutto sarà reso possibile non solo dall’utilizzo di alimentazioni elettriche ma anche attraverso una delicata fase di transizione energetica, che vedrà ancora una volta, il caro e vecchio motore endotermico, giocare un ruolo fondamentale.
Le dichiarazioni di Ola Kallenius sul futuro di Mercedes-Benz
Secondo una recente intervista rilasciata da Ola Källenius, Chairman of the Board of Management · Mercedes-Benz Group AG, pubblicata sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, la strategia della Casa della Stella, resta quella di proporre motori termici elettrificati: “La nostra vision resta la stessa.
Siamo impegnati nell’obiettivo di offrire una flotta totalmente a zero: la neutralità carbonica riguarderà anche la produzione e la fornitura. Come obiettivo intermedio, intendiamo fornire ai clienti, laddove il mercato lo consenta, una flotta di veicoli elettrici entro il 2030”.
Se in Europa le EV hanno ancora uno scarso appeal, non vale lo stesso per il mercato cinese.
Secondo Källenius: “Nel segmento superiore, i nostri clienti – compresi quelli cinesi -, sono ancora più propensi a scegliere un motore a combustione elettrificato, ad alta tecnologia.
Il mercato dei veicoli elettrici non è ancora così grande come molti, compresi noi, si aspettavano’’.
Mercedes-Benz continuerà a sviluppare propulsori endotermici, ma anche elettrici e ibridi, lasciando al cliente finale la scelta.
L’obiettivo per il brand automobilistico tedesco è quello di continuare a offrire motorizzazioni a combustione interna con un’alta percentuale di elettrificazione, anche dopo il fatidico 2030.
A partire da quell’anno, almeno stando all’attuale normativa emanata dalla Comunità Europea, ci sarà l’uscita di scena definitiva, della cara e “vecchia” unità, benzina e diesel.
Motorizzazioni a quattro, sei e otto cilindri, con l’aggiunta di una motorizzazione altamente performante e potente, che andrà ad equipaggiare la nuova e futura CLA.
Grazie alla partnership con Geely, verranno sviluppati nuovi motori ibridi
Non mancheranno nemmeno diverse nuove proposte per quanto concerne le alimentazioni diesel, da sempre fiore all’occhiello del Marchio Mercedes-Benz.
Un portafoglio prodotti che consentirà al brand di Stoccarda, di “funzionare” anche dopo il 2030.
Novità anche per l’alto di gamma, la nuova e lussuosissima Mercedes-Benz Classe S, sarà proposta sia con alimentazione termiche che in una variante completamente elettrica: “Elettrica e con motore a combustione, anche perché la versione a zero emissioni coprirà solo il 50% della domanda di mercato“.
Fondamentale in questo giro di motorizzazioni e nuove versioni, sarà l’utilizzo di piattaforme modulari che consentiranno di contenere i costi di sviluppo e di sfruttare un’unica “base” per la produzione di diversi modelli con fasce di prezzo e di mercato, completamente differenti.
Se la priorità resta l’elettrico, Ola Källenius non nasconde, quanto in casa Mercedes-Benz, si stia studiando un qualcosa di valido e alternativo anche per l’alimentazione a idrogeno.
Le auto elettriche del futuro avranno un’autonomia fino a 1.000 km
Questo grazie all’utilizzo di batteria sempre più efficienti e ad un’aerodinamica sempre più valida.
Quanto all’utilizzo di carburanti sintetici, Kallenius afferma che saranno utilizzati in un futuro non molto lontano, principalmente nel trasporto aereo e marittimo: “In una situazione come questa, non credo abbia senso innescare un conflitto commerciale.
Noi, per esempio, produciamo la Smart in Cina con il nostro partner Geely importandole in Europa e questo ci pone in una posizione difficile sulla tematica dei dazi, soprattutto alla luce del fatto che ci sono molte case europee che stanno espandendo la produzione globale in diversi Paesi inclusa, ovviamente, la Cina“.