Omicidio stradale: presentato a Roma il Protocollo per il prelievo coatto del sangue
È stato presentato questa mattina a Roma presso la Procura Generale della Repubblica, il protocollo operativo sui prelievi e accertamenti necessari nei casi di omicidio e lesioni personali stradali gravi e gravissime con guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione da stupefacenti. Tra le novità più importanti introdotte dal legislatore, figura ora la possibilità di procedere coattivamente al prelievo del sangue per rendere effettiva l’applicazione delle circostanze aggravanti nei confronti di conducenti responsabili che oppongano rifiuto all’accertamento.
Il Lazio, che ha sottoscritto il protocollo con Polizia stradale e Procura Generale di Roma, diventa così la prima Regione italiana a regolamentare a livello operativo gli adempimenti previsti dalla norma sull’omicidio stradale introdotta nel nostro Paese a marzo 2016.
Alla presentazione di questa mattina hanno partecipato, tra gli altri: Nicola Zingaretti (nella foto), presidente della Regione Lazio; Giovanni Salvi, Procuratore Generale; Roberto Sgalla Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato; Giuseppe Bisogno, Direttore del servizio Polizia stradale e Arcibaldo Miller, Sostituto procuratore generale.
“Il protocollo stabilisce l’iter procedurale, le modalità di prelievo, le sostanze da ricercare e i campioni biologici da custodire, ovvero le attività dei presidi ospedalieri inerenti l’accompagamento e l’accertamento coattivo dello stato di alterazione – ha detto Zingaretti -. Questo insieme di regole dà attuazione a una buona legge tanto attesa”.
“Quando analizziamo questa la legge la dobbiamo intendere anche relativamente a lesioni gravi e gravissime – ha spiegato a margine della presentazione Giuseppe Bisogno, Direttore del servizio Polizia stradale -. Si tratta di un’iniziativa di straordinaria importanza che consente alla Polizia giudiziaria di superare tutte le difficoltà di applicazione della legge. È stato più volte sottolineato che non si può non rispondere della eventuale alterazione da varie sostanze e che si deve consentire a sanitari e polizia di operare in modo coatto”.
“Per quanto riguarda i conducenti di professione si applica la stessa procedura aggravante in caso di incidente stradale – ha precisato Bisogno direttamente ai microfoni di Trasporti-Italia – Anzi, gli articoli 186 e 187, in particolare il 186 che riguarda l’alcool, prevede tasso alcolemico zero per i conducenti professionali”.
Nelle direttive che la Procura generale darà ai procuratori del distretto viene specificato, inoltre, che è opportuno che la Polizia giudiziaria proceda al sequestro del cellulare in tutti i casi di incidenti stradali mortali o con lesioni gravi e gravissime, situazioni in cui c’è la procedibilità d’ufficio nel caso ci sia il sospetto che l’incidente possa derivare da distrazione legata all’uso improprio del telefonino.