Osservatorio componentistica auto: preoccupazioni per il 2024
Il 55% degli operatori prevede un calo di fatturato per l’anno in corso
Nei giorni scorsi è stato presentato l’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità 2024, un’indagine annuale condotta da Anfia, l’associazione che rappresenta la filiera dell’industria automobilistica, e dalla Camera di Commercio di Torino.
Dallo studio sono emersi dati interessanti che, sebbene ancora positivi al 2023, aprono a incertezze per il 2024, con seria preoccupazione per le sorti delle aziende del settore di qui al 2035, anno dello stop al motore endotermico.
La crescita della componentistica nel 2023
Nel 2023, il settore della componentistica italiana ha registrato una significativa crescita del fatturato, a testimonianza della sua resilienza e capacità di adattamento. Attualmente, la filiera italiana comprende 2.135 aziende, con una distribuzione geografica concentrata al nord del Paese, e in particolare in Lombardia e Piemonte.
A determinare la crescita del mercato le esportazioni, che hanno contribuito a mantenerlo dinamico. Questa tendenza, però, sembra destinata a rallentare. Il rapporto dell’Osservatorio evidenzia che molte aziende del settore si aspettano una contrazione del mercato per il 2024, complici vari fattori economici e geopolitici.
Un 2024 incerto
Il 2024 potrebbe rivelarsi un anno di sfide per l’automotive italiano. Secondo i dati dell’Osservatorio, molti operatori esprimono preoccupazione per l’evoluzione del contesto economico globale e le sue ricadute sul settore. Le pressioni arrivano sia dalla necessità di transizione verso modelli produttivi più sostenibili sia dalla competitività sempre più spinta di attori internazionali, in particolare cinesi, che minano le quotazioni di mercato delle imprese nostrane.
Le aziende del settore hanno infatti dichiarato un certo pessimismo per il 2024, atteso come un anno di arretramento per tutti gli indicatori economici, a partire dal fatturato previsto in flessione da oltre il 55% degli operatori. E nemmeno l’occupazione si salverebbe: un’azienda su tre prevede una contrazione su questo fronte.
Le sfide verso il 2035
Il settore della componentistica automotive italiana sta intraprendendo una vera e propria transizione industriale, con investimenti sempre più consistenti in ricerca e sviluppo, digitalizzazione, e sostenibilità ambientale. Molte aziende stanno esplorando le tecnologie dell’elettrificazione, puntando su componenti avanzati per veicoli elettrici e sulla produzione di batterie, due aree strategiche per mantenere competitività sul mercato. Alcuni fornitori hanno già iniziato a integrare soluzioni di digitalizzazione e di “Industria 4.0”, come l’uso di intelligenza artificiale e robotica, per migliorare i processi produttivi e aumentare la produttività.
Nonostante questo, il 21% delle aziende italiane coinvolte nell’Osservatorio ha dichiarato l’intenzione di cambiare modello di business, uscendo dal comparto automotive.