Renault aprirà uno stabilimento in Italia?
Dopo l’investimento in Francia e in Spagna potrebbe arrivare il momento dell’Italia. Renault sta infatti valutando l’avvio di un’attività industriale nel nostro Paese legata all’economia circolare che abbia come punto di partenza le auto usate.
Auto usate che, come rimarcato anche dall’amministratore delegato di Renault Italia Raffaele Fusilli, sono indubbiamente un patrimonio di tecnologie, materiali pregiati e materie prime che potrebbero essere riutilizzate e reimmesse sul mercato con una certificazione a garanzia fornita dal costruttore.
Renault e il progetto della refactory
Reanualt ha già dimostrato di voler percorrere questa strada con gli stabilimenti, cosiddette “refactory”, di Flins in Francia e a Siviglia in Spagna.
L’impianto francese è già attivo dal 2020 e mette in comune risorse, tecnologie e conoscenze per co-costruire soluzioni innovative attorno all’economia circolare. Il business della refactory è basato sulle attività di riconversione (retrofit) dei veicoli, il riciclo di parti, il recupero di materiali e soprattutto dei preziosi componenti delle batterie delle auto elettriche, oltre che per la formazione nelle nuove professioni della mobilità di domani.
Ma ci sono anche nuovi progetti per sviluppare nuovi business come la costruzione di kit di conversione Bev per auto del passato: è il caso di un retrofit per la Renault R5 che prevede l’impiego di un motore elettrico da 22 kW/29 Cv da collegarsi al cambio originale, con energia fornita da un pacco batterie da 10 kWh garantisce all’auto così tornata in vita circa 90 km di autonomia.