Aniasa: Velocizzare il rinnovo del parco auto attraverso incentivi sull’usato Euro 6
“È oggi necessario stimolare la domanda di mobilità sicura, eco-sostenibile e condivisa. Per svecchiare il nostro parco circolante, il secondo più anziano d’Europa, è necessario attuare misure in grado di promuovere la sostituzione dei veicoli più inquinanti con soluzioni di ultima generazione alla portata delle famiglie italiane che stanno fronteggiando la crisi. I dati dimostrano che l’ecobonus non ha prodotto la rottamazione dei veicoli più inquinanti, ma ha privilegiato gli acquisti di veicoli di gamma alta. Incentivare ‘l’usato fresco’ consentirebbe, invece, di produrre immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario”.
Queste, in sintesi, le principali evidenze emerse nel corso dell’audizione informale presso la Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato del presidente Aniasa (l’Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità), Massimiliano Archiapatti.
Il 2019 ha rappresentato un’annata record per il settore del noleggio e del vehicle sharing, che ha raggiunto quota 1,2 milioni di veicoli in circolazione e 517.000 veicoli immatricolati, attestandosi stabilmente al 25% del mercato nazionale, per un valore di 11 miliardi di euro di acquisti di nuovi veicoli. Dall’inizio dell’emergenza Covid, anche il settore della mobilità a noleggio ha pesantemente risentito della crisi economica e del crollo della domanda turistica. Da febbraio a maggio le attività di car sharing hanno subito una contrazione del 70%, il breve termine dell’80%, il lungo termine ha finora tenuto.
Nel quadrimestre marzo-aprile-maggio-giugno le immatricolazioni del settore si sono bloccate: in soli 120 giorni si sono perse 173.000 nuove auto e veicoli commerciali, per un valore di quasi 4 miliardi di euro e quasi 1,1 miliardo di entrate per l’Erario in meno tra IVA e tasse varie.
Archiapatti ha poi ricordato che sono circa 324.000 i veicoli a noleggio usati Euro 6 che ogni anno vengono rivenduti dagli operatori, di cui 116.000 (36%) restituiti al costruttore (attraverso la formula del buy-back).
Il noleggio è un driver essenziale anche per la diffusione dei veicoli elettrici e ibridi. Nel 2019 gli operatori del noleggio a lungo e a breve termine hanno immatricolato 3.800 vetture elettriche, il 36% del totale mercato pari a 10.500 unità; nello stesso periodo il noleggio ha immatricolato 22.000 vetture ibride, il 19% del totale mercato (116.000 unità).
Gli incentivi connessi all’ecobonus sono partiti ad aprile 2019, 210 milioni di euro disponibili per il 2019-2021. Sul fronte degli acquisti di auto con ecobonus (fonte ministero dello Sviluppo Economico), da aprile 2019 al 10 giugno 2020 sono state completate 14.060 prenotazioni di autoveicoli per un impegno di 55,1 milioni di euro.
Delle 14.060 auto prenotate, ben 10.897 (76%) non hanno previsto la rottamazione di altro veicolo, solo 3.136 (il 22%) sono state comprate con contestuale rottamazione. Questo è un dato significativo – sottolinea Aniasa – che testimonia il mancato raggiungimento degli obiettivi che il Governo si era posto. I dati dimostrano che non c’è stato l’auspicato rinnovo di parco circolante, ma solo immissione di nuovi veicoli: 11.165 veicoli elettrici (79%) e 2.895 ibridi (21%).
Secondo lo studio condotto da Aniasa con Bain & Company, l’84% degli italiani sta ritardando o rinviando l’acquisto dell’auto. La grave crisi economica sta di fatto bloccando gli acquisti, provocando il collasso del mercato e rallentando il rinnovo del nostro parco circolante. Va abbandonato un approccio ideologico alla mobilità. Per questo l’Associazione ha avanzato al Governo una proposta che produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario: estensione dell’ecobonus, oggi previsto solo per limitate fasce di veicoli, alle vetture usate con standard di emissioni Euro 6 a seguito di rottamazione di veicoli Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Per venire incontro alle esigenze di cassa del Governo, l’ecobonus potrebbe essere erogato tramite credito d’imposta o mediante esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche e avrebbe il pregio di raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa. Proprio quelle famiglie in possesso di veicoli più inquinanti e che senza supporto non cambierebbero la propria auto.