Assogasmetano: costi del gas naturale incrementati di 10 volte, necessario ridurre l’iva per salvare il settore
Anche il settore della distribuzione metano è in fermento a causa del rincaro dei prezzi che sta investendo molti settori, dalle materie prime ai carburanti. E Assogasmetano interviene nel dibattito chiedendo “un intervento urgente per salvare un settore, ritenuto da tutti fondamentale per il processo di decarbonizzazione dei trasporti e per la transizione ecologica”.
“Il settore della distribuzione metano sta vivendo da mesi una situazione drammatica – ha sottolineato il presidente Merigo di Assogasmetano, nel corso di un’audizione presso la Camera dei Deputati sul Decreto Energia -. Già a settembre dello scorso anno abbiamo lanciato l’allarme ed abbiamo chiesto un incontro con il governo per identificare soluzioni e strategie e misure atte a calmierare i prezzi, purtroppo, sino ad ora, senza esito”.
I costi del gas naturale sono incrementati di 10 volte
L’associazione ha spiegato che i costi del gas naturale sono incrementati di 10 volte e il costo dell’elettricità, necessaria per la compressione/erogazione del gas, è più che quadruplicato. Anche gli oneri fiscali (IVA) pagati dagli utenti sono saliti in eguale misura, facendo levitare il prezzo alla pompa rendendolo meno attrattivo per l’utenza che ha scelto il metano per la sua sostenibilità economica ed ambientale.
“Oggi la situazione della distribuzione è drammatica: molti impianti hanno da mesi azzerato vendite e ricavi e, se non verranno messi in atto adeguati correttivi, saranno costretti a chiudere i battenti. Già ora, in alcune zone del Paese, i gestori piuttosto che applicare prezzi esorbitanti alla pompa (4-5 euro al kg), preferiscono chiudere l’impianto, con grave disagio alla nostra utenza, composta di oltre 1 milione di utenti, prevalentemente famiglie a medio e basso reddito”.
La richiesta: la riduzione dell’IVA sul gas naturale dal 22 al 5%
Il nostro Paese è fra i primi produttori di biometano, carburante ecologico, già presente nella rete distributiva per una quota del 26% e che il suo impiego nei trasporti, sia allo stato gassoso che liquido, permette una notevole riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre la tecnologia del metano/biometano è propedeutica alla progressiva introduzione dell’idrogeno nella rete e nei trasporti.
L’Associazione chiede, quindi, la riduzione dell’IVA sul gas naturale dal 22 al 5%, come già accordato all’utenza domestica e industriale e la possibilità di dar corso ad un regime di prezzi amministrati, a tempo determinato, allo scopo di stabilizzare il mercato, evitando il cosiddetto “effetto panico” fra gli utenti e, allo stesso tempo, impedire ogni forma di speculazione, nazionale ed internazionale, sui mercati energetici.