Auto aziendali, la Legge di Bilancio triplica le tasse. Aniasa: penalizzati i lavoratori
In arrivo una stangata per il settore auto. La Legge di Bilancio 2020, il cui testo è attualmente oggetto di limature, triplica le tasse sulle auto aziendali concesse dai datori di lavoro come benefit non monetario dello stipendio. Tale strumento è oggi già soggetto a tassazione, su importo pari al 30% di una cifra che dipende dal costo chilometrico, che varia a seconda dei tipi di vetture, considerando una percorrenza media di 15 mila chilometri. La norma cancella questo 30% portandolo di fatto al 100%, aumentando così l’imponibile su cui vengono calcolati Irpef, tributi locali e contributi previdenziali. Una stangata di 513 milioni di euro che andrà a colpire due milioni di lavoratori dipendenti.
“Una misura che affossa definitivamente il mercato dell’auto e che colpisce in busta paga circa 2 milioni di lavoratori. Il Governo che, a parole con il Tavolo sull’Auto, dichiara di voler supportare la filiera delle quattro ruote, ne sta determinando il collasso”. E’ questo il commento dell’ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli sulla misura.
“Una misura assurda anche da un punto di vista concettuale, si tassa non solo l’uso privato dell’auto (che già lo è), ma quello lavorativo. Il Governo riesce a scontentare tutti, lavoratori, imprese, settore dell’automotive e del noleggio. Sulla complessiva flotta di veicoli in noleggio a lungo termine più della metà sono veicoli di piccola e media cilindrata e tutti i veicoli sono Euro 6, ibridi o elettrici. Il pesante e negativo impatto riguarda, quindi, il fronte delle emissioni. In questo modo si rendono ulteriormente gravosi i costi di mobilità e trasporto delle imprese italiane, già penalizzate da una disequilibrata fiscalità rispetto ai competitor europei, rendendo a questo punto inevitabile il ricorso in Commissione Europea per l’immediata applicazione della Sentenza di Strasburgo sull’equiparazione dei regimi IVA”, conclude l‘Aniasa.