Il noleggio crolla, tiene solo il lungo termine: la proposta di Aniasa al Governo
Negli ultimi anni la mobilità condivisa aveva preso piede anche in Italia. I numeri salivano, gli automobilisti interessati a nuove forme di possesso dell’autovettura erano sempre più.
E poi? Poi è arrivata la pandemia.
La pandemia, è un dato di fatto, ha rallentato l’avanzata della mobilità a noleggio e in sharing: la crisi economica, l’ampio ricorso al telelavoro e il blocco dei flussi turistici hanno dimezzato i noleggi a breve termine e gli spostamenti delle auto condivise. Ha retto solo il noleggio a lungo termine, principalmente prolungando i contratti in essere e riducendo in modo significativo le nuove immatricolazioni.
È questo lo scenario che emerge dalla 20esima edizione del Rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità.
Il 2020 ha segnato una brusca frenata. Si è passati dalle 520.000 immatricolazioni del 2019 (auto e veicoli commerciali) alle 355.000 dell’anno scorso, con un calo del 32%.
Il crollo del noleggio a breve termine
Il breve termine è stato fortemente penalizzato dalla sostanziale scomparsa delle attività di viaggio e in particolare del turismo internazionale. Il calo del fatturato del 52% e il numero di noleggi diminuiti del 60% rispetto al 2019 sono lo specchio della crisi aeroportuale che ha visto una riduzione dei traffici del 72%. Gli operatori del rent-a-car stimano un ritorno ai livelli pre-pandemia solo nel 2023.
Car sharing fermato da restrizioni alla mobilità cittadina e telelavoro
A causa della forte riduzione della mobilità cittadina e del consistente ricorso al telelavoro, l’auto condivisa ha visto dimezzarsi i noleggi (da 13 a 6 milioni), con una conseguente riduzione della flotta veicoli a disposizione del 27%.
La crescita “frenata” del noleggio a lungo termine
Il noleggio a lungo termine non ha subito nell’immediato significativi contraccolpi sul versante dei ricavi (fatturato: +2% nel 2020), registrando una generale tendenza alle proroghe dei contratti in essere che ha provocato però una significativa riduzione di immatricolazioni del 25%.
Il primo trimestre 2021 – “Trend stabile in attesa dell’uscita dal tunnel”
Nel primo trimestre dell’anno in corso, l’andamento dei tre settori si è confermato in linea con il 2020: il breve termine con oltre il -60% dei noleggi (vs 2019), -67% delle immatricolazioni e una flotta ferma a 73mila veicoli.
“La pandemia ha confermato la centralità dell’auto nel sistema di mobilità e trasporti nazionale – ha dichiarato il Presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti – Eppure le quattro ruote sono rimaste inspiegabilmente fuori dagli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per supportare l’attesa transizione ecologica è ora di abbandonare definitivamente l’approccio ideologico alla mobilità e mettere in campo misure efficaci per accelerare concretamente il rinnovo del nostro parco circolante nazionale (38 milioni di veicoli), il secondo più anziano del Continente, con oltre il 30% del circolante ante Euro4 (oltre 15 anni di anzianità). Bisogna raggiungere le fasce di popolazione con minore capacità di spesa, che spesso viaggiano proprio su questi veicoli più inquinanti e meno sicuri e incentivarli a sostituirli con vetture di ultima generazione”.
La proposta di Aniasa al Governo
Aniasa ha avanzato al Governo la roposta di estendere l’ecobonus all’acquisto di vetture usate Euro6, ibride ed elettriche a seguito di rottamazione di veicoli Euro 0, 1, 2, 3 e 4 – una misura che produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, grazie a veicoli accessibili a prezzi più contenuti rispetto al nuovo, sull’ambiente e, non ultimo, sulla sicurezza – e ribadito la necessità di adeguare la fiscalità delle auto a noleggio agli standard europei.