Il Parlamento Ue approva il Data Act: ecco come saranno trattati i dati prodotti dalle auto
Tante volte abbiamo sentito parlare di big data, poche volte ci siamo forse resi conto che anche le nostre auto, soprattutto quelle di ultima generazione, ne producono molti. Il problema però, per l’automotive come per altri settori, è sempre lo stesso: dove vanno a finire queste informazioni sensibili?
Nei mesi scorsi diverse associazioni del settore avevano rivolto un appello alle istituzioni europee affinché si desse un impulso alla legislazione in fatto di dati, avviata ma non ancora approvata, e in questi giorni in effetti qualcosa si è mosso, anche se le proposte non sembrano convincere tutti.
Il Parlamento europeo dice sì al Data Act: i contenuti della norma
Il Parlamento europeo, infatti, ha adottato con 500 voti a favore, 23 contrari e 110 astensioni, la sua posizione sul cosiddetto Data Act, il documento che stabilisce norme armonizzate sull’accesso, la condivisione e l’utilizzo dei dati generati da prodotti connessi, come i veicoli e i servizi legati ai veicoli.
Nello specifico, il Data Act avrà il compito di normare la condivisione dei dati business-to-business, che consente agli utenti di accedere ai dati generati dai dispositivi connessi e decidere di condividerli con terze parti; la condivisione dei dati business-to-government (B2G), che obbliga le aziende a rendere disponibili dati non personali a enti/istituzioni del settore pubblico in determinate circostanze e condizioni; i requisiti per i fornitori di servizi cloud, che consentono ai clienti di passare efficacemente da un fornitore di servizi all’altro; il internazionale di dati non personali, stabilendo garanzie contro il trasferimento illecito di dati non personali verso Paesi terzi.
Dopo la decisione del Parlamento, l’iter di approvazione del regolamento deve approdare al Consiglio dell’Ue che dovrebbe concordare una posizione comune il 28 marzo. Potrebbe, a questo punto, iniziare così il primo ciclo di negoziati interistituzionali.