La filiera industriale del Motorsport in Italia: presentato lo studio ANFIA-Politecnico di Torino
E’ stato presentato questa mattina presso il Centro congressi del MAUTO lo studio “La filiera industriale del Motorsport in Italia”, realizzato dalla Sezione Motorsport di ANFIA – che riunisce una trentina di imprese sul territorio nazionale – in collaborazione con il Politecnico di Torino.
Lo studio presenta una fotografia aggiornata, che fino ad oggi mancava, del comparto in Italia e, a partire dalle sue attuali caratteristiche e dinamiche, tracciare possibili prospettive di sviluppo futuro.
Competitività e livelli tecnologici: un contributo rilevante all’economia italiana
Sono state individuate sul territorio 171 imprese focalizzate sulla produzione e progettazione per il Motorsport, di cui il 68% sono piccole imprese, il 20% medie imprese e il 12% grandi imprese. I primi tre distretti geografici per concentrazione di imprese sono Emilia Romagna (26,9%), Lombardia (21%) e Piemonte (19,3%).
Emerge il ritratto di una filiera che, secondo le stime, ha un fatturato annuale di circa 2 miliardi di euro e conta circa 7000-8000 addetti. Grazie alle elevate performance di prodotto – fattore critico di successo – e all’ottima reputazione di cui godono i suoi brand, questo settore dà un contributo rilevante all’economia italiana, sostenendo la competitività e i livelli tecnologici e di accesso ai mercati internazionali di alcuni distretti industriali sul territorio.
Nel solco della tradizione del nostro Paese, pur non mancando alcuni grandi player internazionalizzati, la filiera è costituita in prevalenza da imprese medio-piccole di origine famigliare, con una posizione stabile nella loro nicchia, da cui non sempre riescono ad uscire per intraprendere attività con un valore aggiunto più elevato.
Il settore è inoltre soggetto ad una situazione di natura ipercompetitiva, che rende i vantaggi derivanti dai processi di innovazione temporanei e costringe le imprese a continue innovazioni per mantenere il livello di competitività. Un contesto competitivo difficile da sostenere nel lungo periodo soprattutto per le PMI più specializzate, costrette a continui investimenti in capitale e conoscenze per mantenere il livello di competitività e in difficoltà nel catturare il valore creato e mantenere le loro capacità di innovazione a medio-lungo termine.
Anche le caratteristiche dei regolamenti delle diverse competizioni hanno un effetto diretto sulle strategie di innovazione delle imprese operanti nel Motorsport. La scelta di operare in competizioni in cui sono presenti regolamentazioni “conservative” consente (soprattutto alle imprese più piccole) di sviluppare ambiti di innovazione molto specialistici ed approfonditi e di ridurre i rischi di insuccesso; allo stesso tempo questa tendenza riduce nel lungo periodo la capacità di far evolvere le competenze in nuovi ambiti applicativi e/o tecnologie, aumentando i rischi di obsolescenza tecnologica.