Mobilità: il 77% dei romani è favorevole allo stop dei motori tradizionali nel 2030
Oltre tre quarti degli abitanti di Roma e Milano sono favorevoli alla messa al bando delle motorizzazioni termiche a partire dal 2030.
È questa una delle principali indicazioni emerse dal sondaggio YouGov, commissionato dalla federazione europea Transport & Environment T&E, che ha coinvolto oltre 10.000 persone in alcuni dei maggiori centri urbani europei di otto Stati: Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito.
Stop auto endotermiche nel 2030: cosa ne pensano italiani ed europei?
Per la precisione, la percentuale di favorevoli allo stop delle vendite di auto con motore a scoppio tra romani è del 77% – il più alto tra tutte le città al centro del sondaggio – tra i milanesi è 73%; il capoluogo lombardo è al terzo posto dietro Barcellona che ha fatto registrare un tasso di favorevoli al bando delle auto a motore termico del 74%. A livello europeo, il dato medio è del 63% ma in tutti centri urbani i favorevoli superano comunque la maggioranza assoluta degli intervistati.
2030 green: quali sono gli ostacoli?
Non ci può essere però un vero e proprio sviluppo delle auto elettriche senza un’infrastruttura di ricarica all’altezza: ne è ben consapevole il 61% dei romani e il 62% dei milanesi. E altrettanto chiara è la necessità che i prezzi delle auto “pulite” siano analoghi a quelli delle auto tradizionali: un fattore indispensabile per lo sviluppo del mercato delle auto a emissione zero indicato dal 61% degli automobilisti di Roma e dal 56% di quelli di Milano.
Una prima risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei potrebbe arrivare – secondo Transport & Environment – a giugno prossimo: la Commissione europea, quando proporrà di inasprire i limiti di emissioni CO2 delle auto, potrebbe infatti fissare una data dopo la quale sarà vietato commercializzare auto diesel o benzina. La messa al bando dei motori tradizionali è una delle opzioni che i legislatori Ue hanno sul tavolo per centrare l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente climate-neutral entro il 2050.