Riparazioni auto: attività di officina in calo a gennaio. Il 2021 parte in salita a causa delle restrizioni alla circolazione
Attività di officina in forte calo: il 2021 comincia in salita per il settore dell’autoriparazione, in gennaio infatti la maggioranza degli autoriparatori (61%) dichiara che l’attività si è mantenuta su livelli normali, ma coloro che segnalano un basso livello di attività sono quattro volte di più di coloro che segnalano un alto livello di attività (31% contro 8%).
Restrizioni alla circolazione e calo di interventi
A pesare sul calo delle attività è la nota situazione di emergenza in cui versa il Paese a causa della pandemia. È lecito ritenere infatti che gli autoriparatori si siano ritrovati nel primo mese dell’anno alle prese con un minor numero di interventi di officina per via delle stringenti restrizioni alla circolazione per il contenimento del virus, restrizioni che hanno interessato in particolare i primi giorni del mese di gennaio (con il lockdown diffuso su tutto il territorio nazionale) e poi le successive settimane (con l’Italia in prevalenza in zona “arancione” e con alcune regioni “rosse”, cioè più colpite dall’emergenza).
I dati fin qui citati emergono dal Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.
Dal Barometro emerge poi anche la situazione per ciò che riguarda i prezzi di officina, che in gennaio si sono mantenuti su livelli prevalentemente normali (l’81% degli autoriparatori si esprime in tal senso). Tra gli altri, le indicazioni di prezzi bassi prevalgono su quelle di prezzi alti (16% contro 3%).
Un cauto ottimismo per il futuro
Il quadro previsionale a 3/4 mesi che scaturisce dall’indagine di gennaio dell’Osservatorio Autopromotec induce ad un cauto ottimismo. Per il volume di attività, la maggioranza degli interpellati (68%) ritiene che la domanda si manterrà stabile, mentre vi è un sostanziale pareggio tra coloro che si aspettano un aumento dell’attività (16%) e coloro che invece ipotizzano una diminuzione (16%). Per i prezzi, solo il 3% degli operatori prevede un aumento a tre-quattro mesi, mentre per l’84% i prezzi si manterranno stabili e per il 13% vi potrebbe essere una diminuzione.