Sicurezza stradale, Lombardia: in calo gli incidenti e le vittime
Migliora la sicurezza stradale in Lombardia. È il dato positivo che si evince dall’ottava edizione della giornata dedicata alla sicurezza stradale.
I numeri
A diminuire sono soprattutto le vittime scese a 400 rispetto alle 478 del 2015 e delle 434 nel 2016. “Nel periodo 2001-2010, le vittime della strada si sono ridotte del 47,3 pe cento, più della media nazionale (-42,0 per cento) e nel periodo 2010-2017 ci sono state ulteriori riduzioni: del 25,1 per cento in Lombardia e del 17,9 per cento a livello nazionale”. Così l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale della Regione Lombardia Riccardo De Corato.
Nello stesso triennio sono calati anche gli incidenti. “Nel 2017 si sono verificati in Lombardia, come detto, oltre 32.000 incidenti stradali, che hanno causato la morte di più di 400 persone e il ferimento di altre 45.000. Anche se si tratta di numeri molto importanti, rispetto al 2016 si è registrata una diminuzione sia del numero degli incidenti (-0,7 per cento) che di quello dei feriti (-1,0 per cento)”.
“È necessario lavorare maggiormente – ha aggiunto De Corato – sulla sicurezza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani). Nel 2017 infatti i deceduti in incidente stradale appartenenti a queste fasce è di poco superiore alla media nazionale, ovvero del 45,9 contro il 45,2 per cento. Una problematica di grande attualità, tanto anche i programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a dimezzare i decessi causati da incidenti stradali con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili”.
“Dietro l’aridità dei numeri – ha concluso De Corato – non dobbiamo dimenticare che si celano drammi umani, che segnano le persone anche per tutta la vita; per questo la riduzione dell’incidentalità stradale deve essere sempre tra gli obiettivi principali che tutti noi dobbiamo porci. In questo, Regione Lombardia ha sempre cercato, con le risorse disponibili, di sostenere le Amministrazioni locali attraverso bandi per il cofinanziamento di interventi infrastrutturali per il contrasto dei fattori di rischio a cui sono esposte le categorie di utenza cosiddette ‘deboli’, tra le quali va annoverata senz’altro anche quella dei motociclisti”.