Sostenibilità: in crescita il mercato europeo delle autovetture alternative
Il primo semestre 2019 evidenzia dati positivi per quanto riguarda il mercato delle auto che utilizzano fonti di energia con meno emissioni. Lo rivela un focus di approfondimento realizzato dall’Area Studi e Statistiche ANFIA.
Secondo i risultati preliminari di ACEA, le nuove registrazioni di autovetture ad alimentazione alternativa sono state 796.000, in aumento del 27% su gennaio-giugno 2018. Secondo la tipologia di alimentazione, il mercato ad alimentazione alternativa si compone di: 250.314 auto elettriche, di cui 166.905 a batteria (incluso fuel cell) e 83.409 ibride plug-in (incluso extended range); 417.415 ibride (mild-full) e 128.421 auto a gas (gas naturale, GPL, E85).
La quota delle auto “ecofriendly” in UE/EFTA è pari al 9,5% del mercato complessivo.
Il mercato auto italiano ad alimentazione alternativa, pur rimanendo in testa alla classifica, è inseguito dal mercato tedesco, il delta tra i due mercati è di 9.442 unità. I primi 5 mercati a trazione alternativa dell’UE/EFTA, che rappresentano il 67% del mercato dell’auto ecofriendly, sono: Italia (19% del mercato UE/EFTA), Germania (18%), UK (11%), Francia (10%) e Spagna (9%).
La Germania ha superato la Norvegia per volumi di ECV (auto ricaricabili: BEV+PHEV) venduti nei primi 6 mesi dell’anno. La Norvegia mantiene però il primato europeo delle vendite di auto a zero emissioni (BEV), seguita dalla Germania, Francia, Paesi Bassi e UK.
Secondo i dati provvisori pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), nel 2018 le emissioni medie di biossido di carbonio delle nuove autovetture immatricolate nell’Unione europea sono aumentate per il secondo anno consecutivo, arrivando a 120,4 grammi di CO2 per chilometro.
Per raggiungere il target dell’UE al 2021 di 95 gCO2/km, occorre che la media delle emissioni si riduca ancora di 25,4 g/km rispetto al valore del 2018, un’impresa impossibile senza il contributo delle auto nuove diesel, spiegano dall’Anfia, che producono meno CO2 delle auto a benzina o senza un aumento esponenziale di auto elettriche, impensabile con l’attuale rete infrastrutturale di ricarica e senza un sostegno economico prolungato alla domanda, visto il mix del mercato.
Ad inizio settembre ACEA, Eurelectric e Transport & Environment (T&E), in occasione del vertice ACEA a Bruxelles sulla “Trasformazione della mobilità”, hanno chiesto alle istituzioni europee di facilitare un rapido lancio dell’infrastruttura di ricarica intelligente a pagamento per i veicoli elettrici. È la prima volta che l’industria automobilistica, il settore elettrico e il gruppo verde dell’UE hanno unito le forze per perseguire un obiettivo comune: esortare i politici affinché sia garantito il “diritto di collegamento alla rete” a tutti coloro che usano un veicolo elettrico. Serve dunque una diffusione capillare di infrastrutture di “ricarica intelligente” strategicamente posizionate in tutta l’UE.