Targhe prova per i veicoli: una disciplina da rivedere?
Il limite delle 100 targhe per azienda è al centro del dibattito
Lo scorso dicembre il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha emanato una circolare sull’uso delle targhe prova, un argomento piuttosto dibattuto negli ultimi anni.
Le targhe prova si applicano ai veicoli in situazioni specifiche e sono solitamente in uso ai concessionari. In questo caso gli utilizzi sono quelli intuibili: prove di veicoli in vendita ad opera dei clienti, spostamento di un veicolo da una sede all’altra all’altra, trasporto in officina, ecc.
Questo tipo di targhe è poi anche utilizzato da aziende che si occupano di sperimentazioni sui veicoli, così come da università e case costruttici che effettuano prove tecniche, ma l’uso da parte dei dealer è di certo il più frequente.
Targhe prova: un possibile abuso?
Negli anni scorsi, però, si è rischiato un abuso delle targhe prova. Per questo le istituzioni sono intervenute per apportare dei corretti alla normativa, come nel caso del DPR del 2023. Fino a questo intervento, una targa prova poteva essere richiesta da chiunque avesse una rivendita di autoveicoli (anche online) e senza nessun limite numerico.
La nuova disciplina ha invece imposto un limite: è possibile ottenere una targa prova ogni cinque dipendenti o collaboratori che operano in azienda e comunque fino a un massimo di 100 targhe.
Una normativa da rivedere
La nuova disciplina ha posto un limite all’abuso ma ha creato una nuova criticità: nel caso di grandissime concessionarie con decine di sedi, 100 targhe prova non sono sufficienti, soprattutto per alcuni servizi.
La Direzione Generale per la Motorizzazione è dunque nuovamente intervenuta sul tema lo scorso dicembre. Con nota MIT a firma del Direttore Generale Motorizzazione, è stato chiarito che la proroga al 30 giugno 2025 è riferita a tutte le autorizzazioni alla circolazione di prova dei veicoli attualmente in corso e quelle nelle more divenute inefficaci per lo spirare del termine ultimo, rilasciate da tutti gli UMC (Uffici Motorizzazione Civile).
La circolare comunque non ha eliminato il problema del limite delle targhe prova ed è per questo che molte associazioni che rappresentano il settore auspicano una rapida revisione, più organica, della disciplina.